A Officine Teatro di San Leucio c’è “Codice Nero”
Codice Nero è il titolo dello spettacolo in scena stasera e domani domenica 29 ottobre (ore 19) ad Officine Teatro di San Leucio. Vincitore del Festival Young Station 8, semifinalista Premio Scenario 2015, lo spettacolo di e con Riccardo Lanzarone, musiche Giorgio Distante è andato in onda su TuttoEsaurito! Radio3Rai.
Cosa succede quando un uomo qualunque è costretto in un ospedale? Salvatore Geraci, ex artificiere siciliano, racconta la sua vita: un tempo sospeso e solitario fatto di silenzi, sguardi, speranze e abbandono.
“codice nero” vìola l’intimità del paziente che aspetta il suo turno. L’attesa diventa l’anticamera perfetta di uno spazio personale dove rivelare chi si era prima della malattia e supporre come andrà a finire.
Il tempo di attesa è indefinito e informe: il protagonista ci vive dentro in una costante altalena tra presente, passato e futuro. Si ricorda chi era e immagina chi vorrà essere. Salvatore attende e non smette di chiedere: “Tocca a me?”
Intanto prepara un fuoco d’artificio che deve esplodere in tempo o forse mai. Cosa hanno in comune la sanità e la polvere da sparo?
Note di regia:
“Quando la stanchezza sarà definitiva. Quando sarà troppo tardi per aspettare. Troppo tardi per odiare, troppo tardi per capire, allora non avrò perduto solo il nome e la memoria. Non avrò perduto solo la casa, la storia, l’origine, avrò perduto anche il piacere di riconoscermi”.
codice nero nasce dall’esigenza di vivere e raccontare l’attesa, quel momento in cui: ricordi, desideri, sogni, si trovano nello stesso spazio, che in questo caso è un ospedale, il luogo dove nessuno può risparmiarsi lunghe attese, luogo in cui si alternano pessimismo e ottimismo, entrambi rivelatori di un’attesa, tutte e due guardano al futuro. Finché ci sarà il giorno e la notte, la nascita e la morte, non c’è che una sola maniera di esistere veramente: far sì che la terra giri. Il protagonista della storia, raggiunta la “semplice” consapevolezza vivrà la sua, forse, ultima attesa cercando di riconoscersi attraverso la cosa, che ama di più: la polvere da sparo e il rischio della morte.
Fonte. Comunicato stampa
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