Aeroporto archeologico: l’arte si fonde con i viaggi
(Mario Caldara) – Capodichino, come qualsiasi altro aeroporto, è un luogo “rapido”. La gente corre, sta attenta ai propri bagagli, fissa i monitor che indicano gli orari e gli imbarchi, proiettata già con la mente al punto d’arrivo, al viaggio, e magari alla città che stanno lasciando. Poca attenzione si dà, quindi, all’aeroporto in sé, che, per natura, è un luogo di passaggio. Eppure, Napoli, dal 1 marzo, ha fatto qualcosa che va oltre il semplice concetto di “transizione”. A Capodichino è stato creato un binomio tra arte e viaggi in una maniera senz’altro insolita, o, per meglio dire, particolare. Al primo piano dell’aeroporto, dopo i controlli di sicurezza di rito, i viaggiatori sono accompagnati letteralmente da opere antiche. “Aeroporto Archeologico” è un’esposizione predisposta nella di Sala Airside ed è il risultato dell’accordo tra la Gesac-Aeroporto di Napoli e il MANN. Il fine è quello che ormai Napoli si è prefissato da tempo: la promozione dell’arte, della cultura, delle bellezze di cui dispone. L’esposizione riguarda sia oggetti e riproduzioni delle opere del Museo archeologico nazionale di Napoli sia alcuni oggetti originali. Nel caso di questi ultimi, è interessante sapere che si tratta di pezzi non esposti al museo ma conservati nei suoi depositi. Dopo tempo, grazie a questo progetto, rivedono la luce, finalmente in mostra e ammirati dai viaggiatori. Tra i diversi reperti, inoltre, c’è quello che rappresenta il fiore all’occhiello, la copia di una delle più famose sculture della città, la Nike. Questa statua, ritrovata alla fine del 1800, durante la demolizione della chiesa di Sant’Agata agli Orefici, in occasione del noto Risanamento, è di per sé una copia della scultura originale greca risalente al V secolo, ritrovata a Olimpia. Anche Pompei, poi, il cui sito archeologico attira milioni di turisti ogni anno, risponde “presente” all’appello. Difatti, oltre alle sculture e copie degli originali provenienti dal Museo Archeologico nazionale, a poter essere ammirate dai viaggiatori ci sono anche le copie di diversi reperti pompeiani. Non manca il materiale multimediale, diffuso attraverso i diversi monitor dell’aeroporto. L’importanza di video e immagini non è secondaria. Ricoprono un ruolo fondamentale, essendo necessari alla promozione delle bellezze del Museo Archeologico Nazionale di Napoli. “Promozione”, è questa la parola chiave sulla quale si punta. Napoli, nello specifico con l’accordo tra la Gesac e il Mann, mira a valorizzare se stessa e il grande patrimonio archeologico di cui dispone. Far sì che i tantissimi turisti – che vadano via da Napoli, che ci arrivino o che siano semplicemente di passaggio attraverso uno scalo – sappiano che la città e la Campania in generale abbiano qualcosa da donare, qualcosa che valga la pena essere visto, è il cuore del progetto “Aeroporto Archeologico”. Quello napoletano è un mondo con molti problemi, ma non è di certo un deserto e le bellezze non sono un miraggio, bensì qualcosa di concreto.
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