Il Giorno della Memoria, numeri e fatti di una follia
(Samuele Ciambriello) – Il 27 Gennaio di ogni anno si celebra la Giornata della memoria, una delle pagine più tristi della nostra storia. Anniversario della liberazione del lager di Auschwitz. Numeri e fatti di una follia, di un genocidio,di una vergogna, di una pagina buia, di un orrore. L’Olocausto, la Catastrofe (Shoah) indica il genocidio perpetrato dalla Germania nazista e dai suoi alleati nei confronti degli Ebrei d’Europa e verso tutte le categorie ritenute “indesiderabili”, che causò la morte di 15 milioni di persone tra cui 6 milioni di ebrei. Nella giornata della memoria, mentre manteniamo vivo il ricordo della Shoah, diamo un valore mistico a quei luoghi, lì ci sono le nostre impronte. Ricordare anche i tanti italiani razzisti ai tempi della Shoah, riconoscerlo è un buon antidoto alla retorica delle celebrazioni. Fare memoria, rendere attuale oggi, per tenere alta l’attenzione contro ogni forma di razzismo e discriminazione culturale, sociale, politica e religiosa. Una giornata sulla vita e non sulla morte, di figli che danno voce ai nonni e ai padri ma anche a se stessi e alle proprie lacerazioni. Per non cancellare gli orrori della guerra e i ricordi dei lager.
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