Liberazione è rigenerazione, fu nella Reggia la Resa di Caserta

Liberazione è rigenerazione, fu nella Reggia la Resa di Caserta

Enzo Battarra – Il 25 aprile è una data simbolica, ma certamente fondante per il tessuto sociale e civile italiano ed europeo. È simbolica perché la festa della Liberazione si è deciso di farla coincidere con la data del 25 aprile 1945. In realtà il documento che sancì l’effettiva Liberazione fu firmato a Caserta qualche giorno dopo.

Infatti, il 29 aprile 1945 veniva sottoscritto nella Reggia vanvitelliana l’atto intitolato Strumento di resa locale delle forze tedesche e delle altre forze poste sotto il comando o il controllo del Comando Tedesco Sud-ovest, meglio noto come Resa di CasertaLa firma avvenne alla presenza di ufficiali delegati inglesi, americani, tedeschi e di un osservatore russo (foto di copertina). Era una resa incondizionata che sarebbe diventata operativa a partire dal 2 maggio.

Fu quello l’atto formale conclusivo che sancì la fine della campagna d’Italia e la definitiva sconfitta delle forze armate nazifasciste durante la seconda guerra mondiale.

Il casertano Mario Pignataro nel 1943 con la divisa americana

Il 25 aprile 1945, invece, fu il giorno in cui il Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia (Clnai) proclamò l’insurrezione in tutti i territori ancora occupati dai nazifascisti, indicando a tutte le forze partigiane attive nel Nord Italia facenti parte del Corpo Volontari della Libertà di attaccare i presidi fascisti e tedeschi imponendo la resa, giorni prima dell’arrivo delle truppe alleate.

Ora, al di là delle rivendicazioni sulle date e sui luoghi che determinarono la Liberazione, restano fondamentali i valori di democrazia e antifascismo che hanno portato l’Italia a strutturarsi come una libera Repubblica regolamentata da una mirabile Costituzione. Ebbene, nella crisi attuale, sanitaria certamente, ma anche crisi economica, civile, sociale, politica, riferirsi alla Liberazione diventa un obbligo morale. E la celebrazione non deve esaurirsi in un giorno di festa, seppure dal fronte domestico, ma deve continuare per tutto l’anno, proprio per garantire il futuro della struttura democratica nazionale, valore irrinunciabile. I contenuti del giorno della Liberazione devono essere oggi i pilastri di una quotidiana rigenerazione.

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Enzo Battarra
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Enzo Battarra (Napoli, 1959) è critico d'arte e giornalista. Collabora con il quotidiano “Il Mattino” e con riviste specializzate d’arte di rilievo internazionale. Ha pubblicato diversi libri sui temi dell’arte, è curatore indipendente di mostre. Medico, dermatologo. Già responsabile dell’Unità Operativa di Dermatologia e Malattie veneree dell’Azienda Ospedaliera “Sant’Anna e San Sebastiano” di Caserta, dove svolge anche le funzioni di addetto stampa. È stato direttore dell’attività museale, espositiva e convegnistica del Comune di Caserta. Ha ricoperto il ruolo di assessore alla Cultura nei Comuni di Caserta e Casagiove.

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