A tavola con Apicio, al Museo Campano i piatti della romanità
A Museo Campano torna “A tavola con Apicio”. Appuntamento stasera alle 19,30. Una degustazione di pietanze di epoca romana. Quindi, la visita guidata tematica del Museo. L’evento “A tavola con Apicio” organizzato dall’associazione Damusa aps, insieme al Museo Campano, nasce con l’idea di donare ai visitatori un’esperienza gastronomica unica: gli invitati parteciperanno al convivio come degli autentici “antichi romani”, potranno assaporare le delizie di un banchetto speciale, durante il quale saranno serviti alcuni piatti dell’antica Roma preparati dal ristorante “Caupona” di Pompei; saranno eseguite fedelmente le ricette descritte dal cuoco Marco Gavius Apicius, vissuto nel I sec d.C, nella sua opera “De re coquinaria” (“L’arte culinaria”). Marco Gavius Apicius fu un uomo straordinariamente ricco, con la passione della bella vita e della buona cucina; difatti, si immagina la vita dei romani, soprattutto durante età Imperiale, come caratterizzata da feste sfarzosissime, montagne di cibo servite in modo spettacolare e insolito proprio per stupire gli invitati. Tra i piatti della antica Roma c’erano le olive, i ceci bolliti e delle foglie d’insalata. Il tutto era accompagnato da una specie di focaccina il Libum, la cui ricetta ci è stata tramandata da Catone, a base di farina, uova e formaggi freschi della zona. C’era poi il Moretum, formaggio spalmabile alle erbe, insaporito con prezzemolo e coriandolo, ma soprattutto con una buona dose di aglio che ne caratterizza nettamente il gusto. Tra i dolci, c’era il Savillum, una specie di focaccia a base di formaggio e miele o la Tiropatina, un budino con miele e pepe.
Durante la serata si scopriranno quali erano gli ingredienti preferiti dagli antichi romani, come il miele, i formaggi freschi, la farina, le uova, sperimentando nuovi aromi e sapori, frutto di accostamenti inediti di spezie con carni e verdure. I partecipanti potranno godere del sapore del famoso “mulsum” il vino con aromi, spezie e miele. Il Menù degustazione sarà accompagnato da spiegazioni e aneddoti relativi alle pietanze servite; così anche dalla spiegazione del “vasellame da mensa” conservato nel Museo Campano, soffermandosi anche sull’aspetto archeologico. Novità di questa edizione è il Panis Ac Perna (il panino degli antichi romani). Il panino imbottito presso gli antichi romani era costituito da un pane di piccola pezzatura, aperto orizzontalmente quasi presso la sua meta e farcito con fette di prosciutto che subito erano rinchiuse fra le due metà fatte nuovamente combaciare. Il suo nome era Panis ac perna, ossia pane e prosciutto, denominazione storicamente certa, dal momento che gli antichi romani erano particolarmente ghiotti di questa semplice pietanza che verosimilmente andava consumata con pane fresco, se non pure ancora tiepido, e prosciutto magro stagionato. La strada dei mercati cittadini pullulava di bancarelle che preparavano colazioni del genere.
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