A Villa Paolina espone Giovanni Tariello, artista “en plein air”
– L’architettura dei luoghi e la bellezza delle aree verdi hanno suggerito il titolo “En plein air!”, riferimento alla pittura all’aperto tipica degli impressionisti. L’artista Giovanni Tariello proporrà venerdì 23 giugno dalle ore 19,30 in poi nel resort Villa Paolina – Tenuta Alois, in via Ragazzano di località Audelino, a Pontelatone, nel Casertano, la sua mostra personale che vivrà per una sola serata. L’evento, curato dal critico d’arte Enzo Battarra, avviene in collaborazione con la galleria Arterrima Contemporary di Caserta, il ristorante Il Frantoio Ducale di Castel Morrone e l’azienda Reparto Visual. In esposizione ci saranno dieci oli su tela di 1 metro per 1 metro, quattro formelle in ceramica di 15 centimetri di lato e una scultura in ferro alta 1 metro e 60 cm.
“Nei suoi lavori Giovanni Tariello conduce da decenni – dichiara Enzo Battarra – una ricerca sul mondo rurale e sulle tradizioni contadine, ma anche sull’identità culturale del suo paese, sulla storia e sul contesto naturale di quella Castel Morrrone che da piccolo centro di Terra di Lavoro assume il ruolo di borgo natio per eccellenza, di luogo degli affetti e dei ricordi. Sulle sue superfici Giovanni Tariello declina, con uno stile immediato di forte potenza espressiva e con accenti grafici di derivazione pop, un mondo straordinariamente vitale e propositivo. L’artista riesce così a declinare la grande stagione dell’arte nel sociale vissuta negli anni Settanta in un lavoro che recupera le istanze e le ragioni di un approccio multidisciplinare dell’operatore visivo alla società in un linguaggio pittorico e scultoreo di estrema attualità”.
In questa mostra, poi, è la donna ad assumere un ruolo preponderante, la donna intesa come madre, come generatrice di vita e di sentimenti, ma anche come protagonista di una conduzione familiare lavorativa dentro e fuori le mura domestiche.
Giovanni Tariello è nato a Castel Morrone (Caserta) nel 1950, si è prima diplomato all’Istituto d’Arte di San Leucio e poi all’Accademia Belle Arti di Napoli. Nel 1971 fondò il Gruppo Junk Culture, che ebbe una propria sede espositiva a Caserta, il 44 Studio Junk Culture, e successivamente collaborò alla Comune Sud per la rivista “NO”. Nella seconda metà degli anni Settanta divenne un esponente di primo piano in Italia dell’arte nel sociale, per poi proseguire la sua attività con numerose mostre personali e partecipazioni a rassegne, anche in campo internazionale.
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