Attenti alle curvy, è vincente il corpo morbido delle modelle
– Dal dizionario Treccani: «curvy agg. Che ha linee morbide, detto del corpo femminile; prosperoso, formoso. Dall’ingl. curvy (“formoso, prosperoso”)».
In inglese, curvy indica anche le strade con tornanti, mentre in italiano è utilizzato solo in riferimento al fisico femminile. Un aggettivo entrato da pochissimi anni nella nostra lingua – secondo Treccani, la prima attestazione si ha nel 2013 – e affiancato solitamente al sostantivo “modella” (modella curvy). Un po’ bizzarro, considerato che il termine “modella” viene sempre accostato all’immagine di una ragazza con un fisico ai limiti della magrezza, ottenuto attraverso diete ferree che talvolta si trasformano in disturbi alimentari fatali.
Eppure, negli ultimi tempi la società sembra ribellarsi a questi canoni di bellezza poco umani, che di bello non hanno proprio nulla: le stesse maison di moda stanno attuando un’inversione di tendenza, ricercando non più, o non solo, taglie 38 (o inferiori), ma anche taglie più abbondanti. Il curvy sta spopolando in televisione, nelle riviste di moda, nei calendari di nudo e sul web. Immagini di ragazze con le “curve al punto giusto” si fanno largo tra la schiera di quelle dal fisico ossuto. Campagne contro bulimia e anoressia sono sempre più pressanti e ci si sta rendendo conto che magrezza non fa sempre rima con bellezza, che qualche chilo in più può contribuire a un’apparenza più sana e a una vita più serena. Si torna indietro, a quegli anni in cui i corpi curvy erano i più desiderati, ma al contempo si avanza percorrendo la strada del benessere fisico e mentale. Se negli anni ‘50 erano proprio i fisici curvy ad essere ammirati, la società moderna ha imposto standard estetici completamente diversi. Fortunatamente, forse grazie al grande successo che sta riscuotendo il vintage o forse, più verosimilmente, grazie a una maggiore attenzione alla salute della donna, sta ritornando in auge la vecchia bellezza curvy.
Essere curvy, che spesso si confonde con l’essere obesi, significa essere formose e accettarlo con serenità, significa sentirsi a proprio agio in un corpo “morbido”. Non difetto, dunque, ma motivo di orgoglio.
Che anche la lingua ci metta lo zampino in quest’inversione di tendenza? L’inglese è pane quotidiano in Italia, lo dimostra il fatto che qui spesso si preferisce utilizzare anglicismi, piuttosto che procedere a traduzioni o coniare nuove parole. Curvy ne è un esempio, un termine che sta sostituendo il nostro “cicciottello, grassoccio”, nonostante non ne sia un sinonimo. Uno spazio sempre maggiore è concesso alle modelle curvy, agli outfit per ragazze curvy. essere curvy è uno stile di vita, quasi una moda, verrebbe da dire, qualcosa di cui andare fiere e, anche se talvolta il lemma è utilizzato erroneamente, si è ben lieti di accettarne l’ “abuso”, se questo può incoraggiare le donne formose a considerare il proprio fisico un punto di forza.
*Dottorato in Economia Quantitativa ed Eurolonguaggi per la sostenibilità del benessere (Università Parthenope – Napoli)
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