Corso all’Ospedale, il benessere non può andare in fumo
(Maria Beatrice Crisci) – “Il fumo uccide una persona ogni sei secondi ed è la principale causa di malattia e di morte prevenibile. In Italia al fumo di tabacco sono riferibili circa 80 mila morti all’anno, 220 al giorno, di questi circa un quarto riguarda soggetti tra i 35 e i 65 anni”. Questi alcuni dei dati relativi ai danni causati dal fumo, snocciolati nel corso dell’incontro sul tema “La promozione del benessere in azienda: esempi pratici e buone pratiche” ospitato nell’aula magna del nosocomio casertano.
Nell’occasione sono stati presentati anche i risultati di una ricerca sulle abitudini riguardo al fumo condotta proprio nell’Azienda Ospedaliera “Sant’Anna e San Sebastiano”. Ricerca che ha visto coinvolti 250 dipendenti, 48% uomini e 52% donne, con una età media di 50 anni. “Dall’analisi dei dati – ha sottolineato la dottoressa Fiorisa Lentisco dell’Inail – relativi al desiderio e all’intenzione di smettere di fumare, si rafforza l’ipotesi che le campagne informative sui percorsi di disassuefazione proposti dall’Azienda possano motivare a smettere, se incontrano fumatori nel momento della disponibilità al cambiamento”.
L’evento si è aperto con i saluti dei commissari straordinari Cinzia Guercio e Michele Ametta, del direttore sanitario Giulio Liberatore nonché del sindaco di Caserta Carlo Marino.
Ogni azienda ha il dovere di promuovere il benessere tra i suoi dipendenti. Tutto ciò assume un significato particolare quando l’azienda ha un carattere sanitario, come appunto un’Azienda Ospedaliera. Durante l’evento formativo sono stati presentati esempi pratici e buone pratiche per la promozione del benessere in azienda. Il corso rientrava nel progetto formativo messo in essere dai commissari straordinari. Direttore Scientifico dell’evento è stata la responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione dell’Azienda, Margherita Agresti. La segreteria scientifica era formata da Marianna Daria Devastato, Imma Marra, Mariateresa Letizia, Valentina Raffaele e Marina Scappaticci.
Durante l’evento formativo è stato altresì illustrato lo stato dell’arte della valutazione dello stress lavoro-correlato che sta conducendo il Servizio Prevenzione e Protezione. Si è parlato poi di alimentazione consapevole e stress lavoro-correlato in riferimento anche alla campagna europea. Ed è stata presentata una ricerca condotta all’Università di Caserta sulla conciliazione vita-lavoro. Il Servizio Prevenzione e Protezione dell’Azienda ha fatto proprio il principio nucleare del modello bio-psico-sociale che è una strategia di approccio alla persona sulla base della concezione multidimensionale della salute.
Tale modello, incluso nel Testo Unico sulla Salute e Sicurezza sul Lavoro, definisce il concetto di salute come “stato di completo benessere fisico, mentale e sociale, non consistente solo in un’assenza di malattia o d’infermità”.
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