Edoardo De Angelis, un regista contro la violenza sulle donne
– Arriva nelle sale il nuovo film del regista casertano Edoardo De Angelis “Il vizio della speranza”, già pluripremiato al festival di Roma e al festival di Tokyo. E domani mattina il regista sarà ospite all’Università della Campania per incontrare gli studenti, i docenti e le autorità per conversare con loro sul tema della violenza sulle donne nell’evento “Stanche di Sperare e…Disperare” organizzato in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne. L’appuntamento è per le 9,30 presso l’Aulario di Santa Maria Capua Vetere.
Come ogni anno, l’Università della Campania scende in campo per un confronto sui temi della violenza sulle donne, argomento, purtroppo di estrema attualità e che, nonostante l’intervento delle forze dell’ordine, l’appassionato lavoro di tante associazioni che si impegnano sul fronte dell’aiuto e del sostegno alle donne maltrattate, vede la violenza morale e fisica contro le donne ancora un fenomeno in spaventosa crescita, una emergenza gravissima. L’iniziativa, promossa dalle Delegate di Ateneo alle Pari opportunità, Marianna Pignata e per la Terza Missione e Promozione del territorio Lucia Monaco, dal Comitato Unico di Garanzia dell’Ateneo e dall’Osservatorio regionale sul fenomeno della violenza sulle donne, vedrà la partecipazione delle Autorità istituzionali di Ateneo e del territorio.
Nella nota si legge: “Insieme al regista De Angelis ed al suo ultimo lavoro, che racconta una storia di abusi e sfruttamento sulle donne, si affronterà il delicato tema della lotta contro la violenza femminile in tutte le sue sfaccettature (la Regione Campania è la seconda Regione per numero di femminicidi), nella convinzione che la repressione non può essere l’unica risposta al dolore delle famiglie delle vittime, a quello delle donne che sopravvivono ai maltrattamenti o li subiscono in silenzio senza trovare la forza e il necessario supporto per la denuncia. C’è una responsabilità collettiva di fronte al problema culturale sotteso al fenomeno. Ed è soprattutto su questo fronte che l’Università può e deve giocare il ruolo centrale”.
«L’evento, rivolto agli studenti ma aperto alle forze sociali del territorio, vuole essere – sottolinea la professoressa Marianna Pignata – un’ulteriore tappa di un ‘percorso culturale’ teso a coinvolgere l’Università sul tema fondamentale dei diritti umani, facendo leva sul ruolo che riveste nel proprio ambito locale e sociale, nonché sulle sue effettive possibilità di conoscenza e incidenza nell’ambito delle politiche di integrazione e della diffusione della cultura della cittadinanza attiva e della solidarietà».
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