Geografia del sonoro, l’istallazione di Lello Lopez all’Arsenale

Geografia del sonoro, l’istallazione di Lello Lopez all’Arsenale

-Anche in piena estate non si ferma l’attività espositiva e narrativa de L’Arsenale di Napoli – startup culturale vincitrice del programma iQ – i Quartieri dell’Innovazione promosso dall’Assessorato alle Politiche Giovanili e al Lavoro del Comune di Napoli – che mira a far si che il territorio partenopeo e la sua area regionale d’influenza siano percepiti come un unico museo. 

A partire dal 13 luglio L’Arsenale di Napoli presenterà, ai cittadini ed ai tanti turisti che stanno affollando le strade di Napoli, l’istallazione di 𝗟𝗲𝗹𝗹𝗼 𝗟𝗼𝗽𝗲𝘇 dal titolo 𝙂𝙚𝙤𝙜𝙧𝙖𝙛𝙞𝙖 𝙙𝙚𝙡 𝙎𝙤𝙣𝙤𝙧𝙤, un’opera che costituisce il personale contributo dell’artista al concetto di “arte immateriale” che la startup, sta cercando di delineare attraverso l’operato degli artisti del territorio campano.

“Geografia del Sonoro” si ispira a “Companion”, un’opera di Lopez del 2012 – presentata per un periodo nell’esposizione permanente del Museo Madre – con cui l’artista rifletteva sulla indeterminatezza dei concetti di nazionalità e identità attraverso le opere letterarie prodotte dagli scrittori cosiddetti allofoni. Questi, infatti, scrivendo direttamente in italiano, e cioè senza traduzione, apportano nuovi concetti poetici e stili narrativi. «Se l’elemento linguistico mostra il carattere identitario e rivela la coscienza di appartenere a una definita realtà umana e territoriale» scriveva Lopez «…questi nuovi soggetti linguistici mostrano la natura transitoria del concetto d’identità e la sua definizione come appartenenza… culturale”. Non era tanto la descrizione di un processo in corso ad ispirare l’artista, quanto la necessità di rendere manifesta una realtà concreta che costituisce una parte rilevante e costituente delle nostre attuali esistenze (dell’artista, come di noi osservatori del suo lavoro).

Con questa nuova istallazione Lello Lopez, come sensibile conseguenza del precedente progetto Companion, tenta di delineare una unità rappresentativa che travalica i confini nazionali, attraverso il soddisfacimento di principi di libertà naturale e anarchie sovraterritoriali. È l’elemento sonoro, espresso attraverso i canali radio di diversi paesi mediterranei, a fungere da impalpabile trait d’union: un fluido inconsistente ma percettibile, come “blob” immateriale che si diffonde, penetrando e modificando le possibilità interpretative di senso; un mixer a-temporale che tenta, attraverso l’unico canale percettivo uditivo, di coniugare l’appartenenza a quella vasta area geografica sovranazionale, che va sotto il nome di Mediterraneo. 

Come un ancestrale rumore di fondo, i collegamenti in simultanea delle radio dei paesi bagnati dalle sue acque del Mediterraneo producono concrete suggestioni uditive. Da Radio Tirana a Al-Quds Radio, da Radio Madrid a Radyo Slow Türk, da Radio Medina a Radio Slovenijaa, intrecci di melodie, racconti e musiche, come un grande ed unico popolo/mondo, cancellano confini, barriere e differenze, curvano il tempo e lo spazio, raggiungono sincretiche visioni ed antropologiche riflessioni, rendendo marginali le rigide divisioni geopolitiche.

Dal punto di vista materiale, come per tutti gli artisti esposti nella Sala Circolare, l’opera è frutto della personale interpretazione di Lello Lopez del dialogo tra due monitor posti in stretta relazione con lo spazio architettonico che li contiene. In un monitor l’immagine di un disturbo visivo accompagna il suono risultante dalla fusione dei collegamenti in simultanea delle radio dei paesi bagnati dal Mediterraneo; nell’altro il suono di un disturbo visivo accompagna i QR code che materializzano in immagine il link agli indirizzi web delle varie radio prese in considerazione dall’artista.

Geografia del sonoro dà “voce” al patrimonio culturale intangibile del territorio, rendendo manifesta quella centralità che la città di Napoli ha avuto storicamente, fin dall’epoca della sua fondazione, al centro del Mare Nostrum. La Sala Circolare si trasforma metaforicamente, grazie all’opera di Lello Lopez, in un radar capace di captare segnali radio provenienti da tutta l’area mediterranea, per restituirli ai visitatori dello spazio espositivo come un moderno melting pot culturale.

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Maria Beatrice Crisci
Maria Beatrice Crisci 9651 posts

Mi occupo di comunicazione, uffici stampa e pubbliche relazioni, in particolare per i rapporti con le testate giornalistiche (carta stampata, tv, radio e web).Sono giornalista professionista, responsabile della comunicazione per l'Ordine dei Commercialisti e l'Ordine dei Medici di Caserta. Collaboratrice de Il Mattino. Ho seguito come addetto stampa numerose manifestazioni e rassegne di livello nazionale e territoriale. Inoltre, mi piace sottolineare la mia esperienza, più che ventennale, nel mondo dell'informazione televisiva, come responsabile della redazione giornalistica di TelePrima, speaker e autrice di diversi programmi. Grazie al lavoro televisivo ho acquisito anche esperienza nelle tecniche di ripresa e di montaggio video, che mi hanno permesso di realizzare servizi, videoclip e spot pubblicitari visibili sulla mia pagina youtube. Come art promoter seguo alcune gallerie d'arte e collaboro con alcuni istituti scolastici in qualità di esperta esterna per i Laboratori di giornalismo. Nel 2009 ho vinto il premio giornalistico Città di Salerno.

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