Gilberto Zorio, la personale alla Galleria Lia Rumma  di Napoli

Gilberto Zorio, la personale alla Galleria Lia Rumma di Napoli

Redazione – La Galleria Lia Rumma di Napoli inaugura, domenica 29 ottobre 2023, la terza mostra personale dell’artista Gilberto Zorio dal titolo: «Le memorie scavalcano il presente e attivano il futuro ...». L’installazione è pensata come un viaggio nel mondo alchemico di Gilberto Zorio, uno dei protagonisti dell’Arte Povera, tra stelle, torri, giavellotti, remi e canoe, coni, pelle, suoni e parole.

Vero e proprio maestro del processo creativo come continua trasformazione di elementi chimici quali lo zolfo, il fosforo, l’alcol, Zorio combina questi materiali con altri di diversa natura, come l’incandescenza e l’arco voltaico, o a strumenti industriali. Dando vita a opere che sono a loro volta in costante azione e mutamento. “I materiali parlano, basta saperli ascoltare” ha raccontato più volte l’artista.

Oltre alla Ciotola Fluorescente (1968) citata nel testo di Zorio in apertura, la mostra presenta una serie di opere storiche dal 1968, anno della mostra Arte Povera + Azioni Povere ad Amalfi, dove Zorio ha iniziato il suo legame con Marcello e Lia Rumma, insieme ad altre realizzate in momenti successivi, concepite dall’artista quasi come un unico lavoro. Allestite nei diversi ambienti della galleria, in una sorta di presente continuo, le opere attivano un’oscillazione temporale e spaziale, segnando un tempo circolare nel quale, come recita il titolo, Le memorie scavalcano il presente e attivano il futuro… “I miei lavori – spiega Zorio – sono essi stessi energia perché sempre viventi o in azione, o futuribili”.

Gilberto Zorio è nato nel 1944 ad Andorno Micca, Biella. Vive e lavora a Torino. Protagonista del movimento formatosi a metà degli anni Sessanta in Italia, denominato “Arte Povera”, Gilberto Zorio dal ‘67 ad oggi oltre alle mostre in gallerie private ha esposto in numerose mostre personali allestite presso spazi espositivi pubblici come il Kunstmuseum di Lucerna (‘76), lo Stedelijk Museum di Amsterdam (‘79), la Pinacoteca di Ravenna (’82), la Biennale di Venezia (‘78, ‘80, ‘86, ‘95, ‘97), il Kunstverein di Stoccarda (‘85), il Centre d’Art Contemporain di Ginevra e il Centre Georges Pompidou di Parigi (‘86), il Tel Aviv Museum e lo Stedelijk Van Abbemuseum di Eindhoven (‘87), la Philadelphia Tyler School of Art (‘88), il Museu Serralves di Oporto (‘90), l’IVAM di Valencia (‘91), il Centro per l’Arte Contemporanea Pecci di Prato, Documenta di Kassel e il Musèe d’Art Moderne et d’Art Contemporain di Nizza (‘92), la Galleria Civica d’Arte Contemporanea di Trento (’96), il Dia Center for the Arts di New York (2001), Le Creux de l’Enfer Centre d’Art Contemporain in Thiers e l’Institut Mathildenhöhe di Darmstadt (2005), la Milton Keynes Gallery di Milton Keynes (2008), il MAMbo di Bologna (2009), il CGAC di Santiago de Compostela (2010), il MACRO di Roma (2010), il Castello di Rivoli (2017).

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