Giuseppe Tornatore per Maestri alla Reggia
(Luca Palermo) Con una Cappella Palatina gremita in ogni ordine di posto e con Giuseppe Tornatore si è chiusa la prima edizione della rassegna Maestri alla Reggia promossa dal mensile di cinema Ciak, da Sun Crea Cultura della Seconda Università di Napoli e da Cineventi. Il regista Premio Oscar per il filmNuovo Cinema Paradiso e premiato, tra l’altro, anche con quattro David di Donatello come miglior regista italiano, ha risposto alle domande di Walter Veltroni passando in rassegna non solo la sua carriera, ma raccontando, tramite sequenze cinematografiche da lui selezionate, i grandi maestri che lo hanno ispirato e che hanno permesso al suo cinema di muoversi verso una precisa direzione e di avere una cifra stilistica sempre ben riconoscibile. A presentare Giuseppe Tornatore e Walter Veltroni, Lucia Monaco, delegata del rettore Giuseppe Paolisso per Sun Crea Cultura; presenti, tra gli altri, con il Rettore, la prorettrice Rosanna Cioffi e il direttore della Reggia Mauro Felicori. Dopo aver ricordato Ettore Scola, straordinario cineasta legato a Tornatore da una forte amicizia, il regista premio Oscar, per chiarire il suo rapporto con la settima arte, ha citato Kurosawa il quale nonostante i 35 lungometraggi realizzati sosteneva di non aver mai compreso la vera essenza del cinema: “forse è un bene – ha aggiunto il regista – che abbia difficoltà a definire cosa sia il cinema perché il pubblico dovrebbe amare i film per quella sensazione inafferrabile di attesa e di magia che riesce a trasmettere”. Tornatore ha poi passato in rassegna la sua produzione dal primo lungometraggioIl camorrista (1986) fino alla sua ultima fatica La Corrispondenza (2016) passando, necessariamente, perNuovo Cinema Paradiso (1988). Dopo il successo e la grande affluenza di pubblico riscontrata per tutti gli incontri precedenti (Matteo Garrone, Gabriele Muccino, Gianfranco Rosi e Paolo Genovese), non si poteva chiudere, dunque, in modo migliore, con l’auspicio che questa felice esperienza possa ripetersi in un futuro prossimo.
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