I Forum di OndaWebTv. Art Bonus: occasione perduta?
Luca Palermo Due anni fa il Decreto legge 83 del 2014 fu salutato come il sistema di norme che avrebbe dovuto dare nuovo impulso allo sviluppo del settore culturale in Italia e al rilancio del turismo. Tra le misure contenute nel provvedimento suscitò senza dubbio il maggiore interesse quella contenuta nell’articolo 1, destinato a disciplinare il cosiddetto Art Bonus, cioè il credito di imposta per favorire le erogazioni liberali a sostegno della cultura.
Ad ottobre 2015, si legge sulla pagina web del Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo, quasi 34 milioni di euro sono stati elargiti da 790 “mecenati”. Sembrerebbero numeri da capogiro; tuttavia a un esame più analitico ci si accorge che, escludendo la donazione da 14 milioni di euro in tre anni fatta da Unicredit per l’Arena di Verona, si tratta di piccole e medie donazioni.
A un anno dal suo varo, dunque, i risultati sono in chiaroscuro: a fronte di 184 tra teatri, musei e beni artistici che hanno domandato aiuti, ben 107 sono rimasti a bocca asciutta. Lo dicono le cifre ufficiali riportate sul portale web artbonus.gov.it,
realizzato appositamente dal ministero dei Beni ambientali e culturali, alla data del 20 ottobre 2015.
È inquietante che al Sud scarseggino non solo i mecenati ma pure l’offerta: i possibili beneficiari sono appena otto, quattro dei quali in Puglia. Il tutto condito da una eccessiva burocratizzazione delle dinamiche e delle procedure per l’ottenimento di tali finanziamenti: bisogna andare in banca, farsi fare un bonifico specifico, indirizzarlo al Comune, mandare il tutto al ministero, e infine ottenere una quietanza utile per la dichiarazione dei redditi.
Non è tutto ora quello che luccica. È l’ennesima occasione persa da una Paese immobile, nella speranza che queste dichiarazioni possano essere contraddette.
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