Il fotografo Antonio Biasiucci ai microfoni di Radio3. La sua infanzia a Dragoni
(Enzo Battarra) – “Il mio maestro di fotografia è stato un regista di teatro, Antonio Neiwiller”. Con questa autentica e al tempo stesso spiazzante dichiarazione, l’artista internazionale Antonio Biasiucci, casertano di Dragoni, si è presentato al microfono di Elena Del Drago. A lui è stata dedicata tutta la puntata odierna della trasmissione “A3, il formato dell’arte”, il programma di Radio3 che indaga il mondo dell’arte e i suoi protagonisti, riuscendo così nell’ardua impresa di far immaginare immagini.
Oggetto della conversazione la mostra “Codex” di Biasiucci allestita presso il Museo Archeologico Nazionale di Napoli, una sequenza di immagini dedicate all’Archivio Storico del Banco di Napoli, il più grande archivio storico bancario del mondo. E proprio presso la sede della Fondazione Banco di Napoli nel cinquecentesco Palazzo Ricca in via dei Tribunali l’artista presenta in contemporanea il lavoro site-specific “Moltitudini”, parte dello stesso progetto “Codex”.
All’emittente radiofonica culturale della Rai, Antonio Biasiucci ha raccontato il suo percorso formativo nel piccolo centro di Dragoni, quando da bambino seguiva il padre fotografo ai matrimoni, con il compito di reggere il secondo flash. D’altronde, lo scorso anno alla Biennale di Venezia nella sezione “Codice Italia” Biasiucci aveva dedicato una doppia installazione al genitore. Ebbene, lui che è uno straordinario narratore per immagini fotografiche nell’intervista ha fatto emergere tutti i punti essenziali della sua ricerca. Quello che più lo affascina? Biasiucci lo ha ribadito: lavorare sulla pelle di ciò che va a fotografare.
La doppia personale al Museo Archeologico Nazionale e all’Archivio Storico del Banco di Napoli, entrambe curate da Gianluca Riccio, resteranno aperte fino al 18 luglio.
@EnzoBattarra
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