Napoli per Louise Bourgeois: Madre, Trisorio e Capodimonte
(Mario Caldara) – Louise Bourgeois, è quasi superfluo precisarlo, è una grande del mondo artistico contemporaneo. Nata a Parigi nel 1911 e scomparsa a New York – città nella quale viveva dal 1938 – nel 2010 a novantotto anni, le sue opere hanno sempre avuto un impatto molto forte sul pubblico. Questa straordinaria artista e scultrice francese, il cui ricordo vivrà in eterno attraverso le sue opere, sarà omaggiata a Napoli, città in cui, nel 2008, nello specifico al Museo di Capodimonte, si tenne la sua mostra personale. Questa volta sarà il Museo Madre a celebrare la Bourgeois e lo farà giovedì 23 marzo con la proiezione (nella sala Re_Pubblica Madre) del film Louise Bourgeois: The Spider, the Mistress and the Tangerine datato 2008, la cui regia porta le firme di Marion Cajori e Amei Wallach. Alla proiezione, seguirà l’incontro con Jerry Gorovoy, presidente della Easton Foundation di New York, figura importante nella vita della Bourgeois, essendo stato suo assistente e, soprattutto, suo amico. Sarà introdotto dal direttore del Museo Madre Andrea Viliani e dal presidente della Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee Pierpaolo Forte. Tuttavia, l’omaggio all’artista non si fermerà. Continuerà, infatti, anche venerdì 24 marzo, che sarà il giorno di Voyages Without a Destination, una retrospettiva a lei dedicata presso lo Studio Trisorio, e sabato 25 marzo, questa volta al Museo di Capodimonte, proprio come nel 2008, quindi una sorta di ritorno “spirituale” al passato. Il Museo di Capodimonte sarà allestito per Incontri sensibili, la mostra a cura di Sylvain Bellenger e Laura Trisorio che ha un sapore inedito in Italia, con l’esposizione per la prima volta in assoluto nel nostro Paese dell’opera Femme Couteau.
Il nome Louise Bourgeois è senz’altro un nome di “peso” nel panorama artistico internazionale. Ciò che ha messo in risalto nelle sue opere è estremamente intimo ma entra, al contempo, nell’animo di ognuno. L’amore, la sessualità, l’abbandono, la memoria, sono temi verso cui è arduo rimanere indifferenti, distaccati. Fanno parte della vita di tutti, chi più chi meno. Louise Bourgeois ha preso qualcosa di personale e lo ha fatto esplodere utilizzando l’arte come tramite, comunicando in modo forte, deciso, con ogni individuo che posasse gli occhi sulle sue opere. Il suo modo di vedere, di vivere l’arte è stato premiato con numerosi riconoscimenti, tra i quali il Grand Prix National de la Sculpture dal Governo francese e la National Medal of Arts dal Presidente degli Stati Uniti. Ma, per l’appunto, tali premi sono solo una conseguenza, il coronamento di una carriera la cui sostanza è l’espressione interiore. E, guardando le opere della Bourgeois, è come se l’artista desse modo allo spettatore silente e colmo d’ammirazione di viaggiare dentro di sé e scavare nella propria anima.
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