Ogni mese una parola, una parola al mese: il o la selfie?
(Vincenzo Simoniello*) – La parola selfie /ˈsɛlfi/, termine inglese che designa un autoscatto realizzato prevalentemente attraverso la fotocamera digitale interna di uno smartphone (tramite l’ormai tipico gesto di allungare il braccio davanti a sé o grazie al selfie-stick, un’apposita asta per realizzare selfie) o una webcam e generalmente condiviso sui social network, ha conosciuto una diffusione virale e a livello globale negli ultimi anni fino a diventare un vero e proprio fenomeno socio-culturale.
L’abitudine delle nuove generazioni (ma non solo) di scattarsi dei selfie è cresciuta in modo esponenziale anche sull’esempio di molti popolari personaggi dello spettacolo, uno su tutti la virale foto di gruppo scattata dalla nota conduttrice televisiva americana Ellen DeGeneres ai Premi Oscar 2014.
Composto da “self” (“se stesso”) e dal suffisso diminutivo “–ie” (quest’ultimo molto utilizzato in tale varietà di inglese), sembra probabile che sia stato utilizzato per la prima volta – insieme alla iniziale variante selfy – in un web forum australiano, conoscendo una maggiore diffusione solo a partire dal 2012.
La grande pervasività nel linguaggio quotidiano della cosiddetta “lingua del Web” – ambiente privilegiato per la condivisione di autoscatti digitali, grazie anche alle crescenti facilità di utilizzo e qualità delle foto dei vari dispositivi tecnologici – ha determinato l’entrata di selfie come neologismo nei principali dizionari, come nel caso dei prestigiosi Oxford Dictionaries nell’agosto del 2013 (e in seguito nominata “parola dell’anno”), definito come «Una fotografia di sé stessi, tipicamente ripresa con uno smartphone o una webcam e caricata su un social network».
La prima attestazione in Rete della parola come prestito non adattato nella lingua italiana è probabile che risalga al dicembre 2012, sulla versione online del giornale Vanity Fair, entrando poi ufficialmente, come parola dell’anno, nel vocabolario Zingarelli nell’ottobre 2014.
Il selfie o la selfie?
La parola selfie, fin dal momento della sua apparizione in italiano, è stata oggetto di un certo grado di incertezza riguardo al genere grammaticale, seppur con una già prevalente preferenza per la forma maschile “il selfie”.
Questa incertezza nell’utilizzo è stata determinata per un certo periodo, come indicato sul portale dell’Accademia della Crusca, in maggior misura «(…) dal prevalere alternato dell’idea del corrispondente italiano autoscatto o fotografia».
Ad oggi, il termine selfie, nonostante il permanere di incertezze in alcuni casi, è utilizzato in italiano quasi esclusivamente nella forma maschile.
Analogamente a quanto accaduto nella lingua inglese, in italiano la parola selfie ha subito una naturale evoluzione nell’adattarsi alla nostra lingua, generando vocaboli ed espressioni inedite (usate occasionalmente soprattutto dalle nuove generazioni) come “selfare/selfarsi”, verbo utilizzato in forma transitiva, intransitiva e riflessiva con il significato di “fare/farsi un selfie” (Es.: «Mi sono selfato»; «Selfa sempre»; «Si selfa anche mia nonna ormai»).
Nonostante il termine sia ormai diffuso a livello globale, e sebbene, come indicato dall’Accademia della Crusca, la parola “autoscatto” non ne rappresenti anche per ragioni tecniche un perfetto sinonimo, è interessante notare come in varie lingue esistano ugualmente degli equivalenti più o meno utilizzati di selfie, come nel caso, ad esempio, del francese autoportrait/égoportrait e dello spagnolo autorretrato/postureo.
*Dottorando di Ricerca in “Eurolinguaggi e terminologie specialistiche”, Università degli Studi di Napoli “Parthenope”
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