Il sapore dello scrittore, Costantino Massaro a Caserta

Il sapore dello scrittore, Costantino Massaro a Caserta

-A distanza di quattro anni dalla presentazione del suo primo lavoro La poetica della pancia – viaggio gastronomico nell’anatomia letteraria degli scrittori italiani dell’Otto-Novecento, Edizioni ETS, 2018, Costantino Massaro torna a Caserta per la presentazione della sua seconda opera Il sapore dello scrittore – Divagazioni, narrazioni ed incursioni gastronomiche nella letteratura italiana dell’Otto-Novecento, Edizioni Duemme, 2022.

Per questo evento, che si terrà giovedì 15 giugno 2023 alle ore 17,00 presso la Biblioteca del Seminario Vescovile di Caserta, si sono mobilitate due importanti organizzazioni culturali casertane: La Canonica e la Delegazione di Caserta dell’Accademia Italiana della Cucina – Istituzione culturale della Repubblica Italiana. Relatrice sarà la prof.ssa Renata Montanari, che collabora da anni alle attività culturali de La Canonica, oltre ad occuparsi in prima persona, insieme al marito Francesco de Simone, della conduzione del Centro di Promozione Culturale F. De Simone di Caiazzo, in cui sono state ospitate note personalità del mondo della cultura italiana. Parteciperanno, insieme all’Autore, Vincenzo De Rosa, Edoardo Filippone, rispettivamente vice-delegato e consultore della Delegazione di Caserta, e Padre Raffaele Nogaro, Vescovo emerito di Caserta. Moderatore dell’incontro sarà il Comm. Antonio Malorni, Delegato di Caserta dell’Accademia Italiana della Cucina.

Il testo di Massaro propone la tesi che, per conoscere meglio un autore e interpretarne le opere secondo un punto di vista più ampio, sia utile collocarlo nella sua quotidianità anche attraverso il suo rapporto col cibo: se è vero che dei gusti non si discute, ne consegue che le preferenze gastronomiche sono legate intimamente alla personalità di ognuno. Da qui un’analisi approfondita di alcuni autori tra Ottocento e Novecento, secondo questo particolare punto di vista. Tuttavia il Massaro non si limita a trattare l’argomento in senso stretto, ma lo amplia fino ad entrare nella produzione letteraria di ogni autore ed a fornire ampi scorci del dibattito culturale dell’epoca. Non mancano riferimenti alle proprie esperienze autobiografiche e considerazioni personali sull’attualità.

Il libro di Massaro ha una importante prefazione del prof. Luca Serianni, il quale ha seguito con interesse la stesura del saggio. Questa prefazione è probabilmente il suo primo scritto edito postumo perché il 18 luglio 2022, quasi in contemporanea con l’uscita del libro, è stato investito mortalmente a Ostia, mentre attraversava sulle strisce pedonali. Grazie alle sue “volontà”, il saggio di Massaro è stato recensito sul portale “letteratura” di Treccani.it nonché su importantissime riviste di critica letteraria quali Studi linguistici italiani (Salerno editrice) e Critica letteraria (Loffredo). Questo evento, quindi, rappresenta anche un piccolo tributo a questo eminente personaggio della nostra cultura, che è stato un docente di Storia della lingua italiana alla Università di Roma – La Sapienza e ha condotto indagini sui vari aspetti della storia linguistica italiana. Socio dell’Accademia della Crusca e dell’Accademia dei Lincei, Luca Serianni è stato vicepresidente della Società Dante Alighieri e direttore delle riviste «Studi linguistici italiani» e «Studi di lessicografia italiana». Era dottore honoris causa dell’Università di Valladolid e di quella di Atene e nel 2004 aveva ricevuto all’Accademia dei Lincei il Premio del Ministro dei Beni culturali del Premio per la Filologia e la Linguistica. Carlo Ossola gli ha dedicato un intervento per la Treccani in cui si legge tra l’altro: «Luca Serianni appartiene, con pochi altri, a quella generazione di Maestri (da Giovanni Nencioni a Gian Luigi Beccaria) per i quali la lingua è una madre e una figlia, da accudire con vigile apprensione e da vestire con eleganza. Non so se nelle sue Spigolature linguistiche dal ‘Carteggio Verdi-Ricordi’ (“Studi verdiani”, 1995) figurasse il tempo “rubato”: oggi va registrato lasciando la mano sospesa in alto, in cerchio largo, com’egli sapeva fare per risparmiare parole».

Comunicato stampa

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