Raiz e Radicanto, chiudono Ethnos a San Giorgio a Cremano
-Con il concerto di Raiz e Radicanto ci conclude la XXVII edizione di Ethnos, il festival internazionale della world music ideato e diretto da Gigi Di Luca. Giovedรฌ 3 novembre alle Fonderie di Villa Bruno a San Giorgio a Cremano (Napoli) va in scena lโatto finale di questa edizione che ha ospitato artisti provenienti da Cuba, Cina, Argentina, Capo Verde, Portogallo, Mozambico, Francia, Mali, oltre allโItalia. Ad anticipare il concerto, in programma alle ore 20.30, ci sarร un incontro alle ore 19 che rientra nel progetto Ethnos per le scuole e vedrร protagonisti Raiz, Giuseppe De Trizio e il direttore artistico, Gigi Di Luca.
Programmato e co-finanziato dalla Regione Campania attraverso Scabec e dal Ministero della Cultura, il festival Ethnos รจ organizzato da La Bazzarra con il contributo del Comune di San Giorgio a Cremano e della Banca di Credito Popolare, in collaborazione con la Fondazione Ente Ville Vesuviane.
Con numerose attivitร tese allโincontro e alla comunione tra i popoli e i diversi linguaggi, Ethnos si propone di creare un ponte tra la memoria del passato e la visione del futuro, tra la tradizione e la contemporaneitร . Il concerto acustico che chiude questa edizione (che ha ospitato tra gli altri la star maliana Oumou Sangarรฉ, la cantante portoghese di origini capoverdiane Carmen Souza, il trio franco-argentino Aguamadera, solo per citarne alcuni) ne รจ la sintesi perfetta.
Una musica immaginaria mediterranea, meticcia, un concerto che nasce dallโincontro di Raiz con il chitarrista Giuseppe De Trizio dei Radicanto consolidato negli ultimi 10 anni con la realizzazione di tour e lavori discografici. Un concerto nuovo, potente e raffinato al tempo stesso, in cui lโuniverso sonoro di voci che si intrecciano a ritmi cadenzati, gli echi delle corde, delle pelli e dei papiri, scivolano come rivoli di un racconto che sembra non avere mai fine.
Brani dโautore di Raiz e degli Almamegretta riletti con ritmicitร ed eleganza in una chiave destrutturata e riportata in filigrana alla propria essenza: la dimensione del viaggio. Cantighe sefardite, salmi, canzone napoletana, fado portoghese, ritmi nordafricani, mediorientali, asiatici: lingue e linguaggi che si inseguono, una โdemocrazia del pentagrammaโ, il mediterraneo come una realtร panregionale, senza frontiere. Parole che si fanno suono non nel senso che diventano testo di una canzone, ma che evocano la canzone.
ยซIn un momento storico in cui tutto รจ ultraparcellizzato, nel mondo del lavoro come nellโarte, abbiamo pensato ad unโoperazione di interazione come questa. Una cosa che oggi รจ desueta ma che era allโordine del giorno solo lโaltro ieriยป, sottolinea Raiz. ยซCi piace pensare che le espressioni artistiche, benchรจ di varia natura, siano sempre il risultato di interazione e reciproca influenza: e cosรฌ lโatmosfera di un concerto piuttosto che di un disco sono spesso il risultato di altri ascolti, di visioni di film o contemplazione di opere di arte figurativa, oltre che naturalmente del personale vissuto degli artisti che lo propongonoยป.
๐ฉโ๐ปComunicato stampa
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