Regge d’Europa, asprinio e mozzarella per gli ospiti stranieri
(Maria Beatrice Crisci) – Si conclude oggi la due giorni del meeting sul tema “Tourism Groups Promotion“ che ha visto alla Reggia di Caserta la presenza di delegati dell’Arre, l’associazione delle residenze reali europee. Il programma ha tenuto impegnati gli illustri ospiti in una discussione plenaria su best practice e casi di studio delle residenze reali, ovvero promozione turistica. Un pacchetto unico che permetta ai turisti di tutto il mondo di accedere alle residenze reali d’Europa e di poter usufruire di diversi servizi. Questa l’ipotesi di sinergia tra i siti culturali dei diversi Paesi europei, qualcosa in più di un semplice biglietto unico.
L’associazione Arre riunisce i più importanti siti monumentali d’Europa, da Versailles al Cremlino, alla Reggia borbonica casertana. Quest’ultima, agli occhi di Denis Verdier-Magneau, direttore del Dipartimento di sviluppo culturale della Reggia di Versailles, è apparsa “impressionante per l’imponenza degli appartamenti storici”. E il funzionario francese ha aggiunto: “Il Parco Reale è magnifico”. Da parte sua, la coordinatrice dell’Arre Elena Alliaudi ha voluto sottolienare: “Le Regge hanno una propria specificità per cui è necessario rendere più stretti i rapporti tra questi siti culturali, che non sono semplici musei”.
A conclusione dei lavori della prima giornata la cena di gala organizzata dal Consorzio della Mozzarella di Bufala DOP nelle Reali Cavallerizze. Ad accogliere gli ospiti con il direttore della Reggia Mauro Felicori, il direttore e il presidente del Consorzio, rispettivamente, Pier Maria Saccani e Domenico Raimondo. Ricco il menù a cura dello chef Giuseppe Daddio: dal fondente di melanzane e mozzarella di bufala campana dop servito in trasparenza di vetro alla treccia di mozzarella, sempre di bufala campana, ziti spezzati con ragù di maialetto da latte allo spiedo, neve di ricotta. Quindi, la pastiera di ricotta e grano. E poi le pizze a cura del maestro pizzaiolo Ciccio Vitiello, tra cui la sua rinomata “Papaccella”. Anche il pane ha avuto una sua legittima celebrazione. A offrirlo è stato Vincenzo Daniele Landolfi, giovane patron della
Locanda del Borbone. Il suo “pan di seta” è un prodotto di alta qualità che collega la tradizione alimentare a quella serica del borgo di San Leucio. Stuzzicanti e scenografici anche i grissini ai vari gusti.
Nel corso della serata è stato servitoe grissini il Civico 44, l’asprinio di Aversa dall’azienda agricola Tenuta Fontana di Pietrelcina e Carinaro. E ad accompagnare i dolci la grappa Primus, un prodotto unico, nato dall’esperienza maturata dal team di Tenuta Fontana nella lavorazione dell’asprinio di Aversa.
Gli ospiti sono stati anche accolti da un repertorio classico della canzone napoletana eseguito magistralmente dai musicisti Franco Mantovanelli e Gianluigi Sperindeo.
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