Reggia, tornano le statue delle Muse Talia e Melpomene 

Reggia, tornano le statue delle Muse Talia e Melpomene 

Melpomene

Luigi Fusco

-Come si suol dire: Non è mai troppo tardi. Dopo 90 anni sono ritornate alla Reggia di Caserta le sculture delle Muse Talia e Melpomene conservate fino a poco tempo fa in alcuni ambienti della Soprintendenza
Archeologica, Belle Arti e Paesaggio di Napoli.
Le due opere marmoree, raffiguranti le divinità femminili ispiratrici la prima della Commedia e la seconda della Tragedia, facevano parte della Collezione Farnese, ereditata da Carlo di Borbone alla morte della madre Elisabetta. Entrambe datate al II secolo d.C, prima di giungere a Napoli per esser restaurate ed integrate in alcune parti mancati si trovavano presso Villa Madama a Roma dove erano custoditi altri ed importanti pezzi afferenti alla medesima raccolta.
Furono successivamente condotte a Caserta per volere della regina Maria Carolina d’Austria che le volle posizionare nella terza sala della Biblioteca Palatina, i cui lavori erano cominciati nel 1782 su progetto di Carlo Vanvitelli. La stessa sovrana aveva ipotizzato per loro un’apposita disposizione in quella che doveva esser per il Tempio della Sapienza, il cui programma pittorico ed iconografico era già stato avviato dal pittore Heinrich Friedrich Füger.
Quando, invece, scoppiò la rivoluzione a Napoli, nel 1799, Ferdinando IV decise di portarle con sé a Palermo insieme ad alcuni volumi della medesima libreria. Nel 1830, poi, vennero nuovamente riposizionate nel loro luogo originario dopo esser state nuovamente restaurate dallo scultore Angelo Solari. Nel 1933 vennero, infine, destinate agli uffici dell’allora Soprintendenza napoletana dove sono rimaste fino ad oggi. Il ritorno delle due opere a Caserta rientra nell’ambito delle attività di valorizzazione del plesso vanvitelliano messe in atto dalla direzione del museo in sinergia con il Ministero della Cultura.

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Luigi Fusco
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Luigi Fusco - Docente di italiano e storia presso gli Istituti Superiori di Secondo Grado, già storico e critico d’arte e guida turistica regione Campania. Giornalista pubblicista e autore di diversi volumi, saggi ed articoli dedicati ai beni culturali, alla storia del territorio campano e alle arti contemporanee. Affascinato dal bello e dal singolare estetico, poiché è dal particolare che si comprende la grandezza di un’opera d’arte.

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