Settanta anni di Repubblica, settanta anni di democrazia
(Beatrice Crisci) Era la res publica, il supremo interesse collettivo. Dal 1946 è la Repubblica Italiana, nata con il primo voto delle donne. Questa signora dalle vigorose origini ha settanta anni. È una democrazia che ha avuto tante vittime, ma si è saputa costruire sugli ideali della Costituzione, primo fra tutti la libertà. È questo il più importante bene comune.
Bello rileggere le frasi dei padri nobili, primo fra tutti Sandro Pertini: “Bisogna che la Repubblica sia giusta e incorrotta, forte e umana: forte con tutti i colpevoli, umana con i deboli e i diseredati”.
L’Italia oggi festeggia il suo essere Repubblica da settanta anni, lo fa tra i timori della crisi economica e nella differenza di opinioni, alle soglie di un appuntamento elettorale amministrativo che coinvolge le più grandi città e tanti altri Comuni. E in prospettiva c’è anche un referendum che metterà ancor di più l’Italia a discutere.
Tutto questo ha il profumo della democrazia. E risuona ancora il discorso di Pericle: “Qui ad Atene noi facciamo così. Qui il nostro governo favorisce i molti invece dei pochi: e per questo viene chiamato democrazia”.
@beatricecrisci
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