Terrae Motus. Restituite al pubblico le opere di Merz e Gilardi
Maria Beatrice Crisci
– Dopo gli interventi di restauro a cui sono state sottoposte, sono di nuovo esposte al pubblico due opere della collezione Terrae Motus. Ad annunciare la fine del restauro è la Direzione della Reggia di Caserta. I lavori eseguiti dalla Ditta Rava & C. di Antonio Rava, hanno riguardato l’opera Terrae Motus di Mario Merz (in copertina) del 1984 e l’opera Autogobierno di Pietro Gilardi del 1986.
All’opera di Mario Merz è stata ripristinata l’illuminazione dei numeri a neon che rappresentano la prima parte della serie matematica di Fibonacci, collocata sullo sfondo dipinto del Vesuvio: per l’artista nella natura tutto è perfetto e si muove secondo regole matematiche, anche i terremoti, che si diramano armonicamente da un epicentro dal quale si espandono, diventando segno della forza distruttrice della natura.
Sull’opera di Pietro Gilardi è stata eseguita un’operazione particolarmente delicata a causa delle difficoltà nel trattamento dei materiali con cui è realizzata. L’opera rievoca l’esperienza vissuta da Gilardi nel Barrio Tepito di Città del Messico, dove le vecinidades si autoorganizzarono per la ricostruzione dopo il terremoto del 19 settembre 1985, e rappresenta tre muratori intenti a costruire un muro su cui si legge la parola Autogobierno, intesa come autogestione e autonomia costruttiva, necessarie nei momenti di crisi e nei disastri naturali.
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