Il Grand Food. All’Ept il libro di Elisabetta Donadono
(Beatrice Crisci) Bellezze artistiche e gastronomia. Binomio vincente nel libro Il Grand Food di Elisabetta Donadono. Una guida alle bellezze del territorio ma non solo. Ognuno dei quaranta itinerari, infatti, è associato ad una ricetta del luogo. Dunque, una guida suggestiva ma anche gustosa. A presentarla nella splendida sala dell’Ept, con l’autrice Raffaele Cutillo, Giuseppe Nuzzo, Lucia Ranucci, Manuela Piancastelli e Vincenzo Zuccaro. Dal Bignè di mela in sortù al fritto di cardune e sino alle cipolle grigliè. Mele, cardi e cipolle prodotti di una terra straordinaria la Campania, cucinati secondo antiche ricette, che in provincia di Caserta hanno guidato il viaggiatore de ‘IL GRAND FOOD’, libro della giornalista Elisabetta Donadono, edito da Homo Scrivens, e con la prefazione di Maurizio de Giovanni, a scoprire e riscoprire la Reggia di Caserta, l’Acquedotto vanvitelliano, il Real sito di Carditello, i siti archeologici di Santa Maria Capua Vetere, i luoghi di Capua ed il complesso di Sant’Angelo in Formis. Lo scrittore Maurizio de Giovanni, che ne firma la prefazione, lo definisce “piccolo straordinario libro, passaporto per un viaggio indimenticabile”. E lo è, per il lettore che con un viaggio in quaranta luoghi e quaranta ricette della Campania, scopre il Dna archeologico, artistico e monumentale della regione. Caserta, con il suo straordinario territorio ed i suoi eccezionali prodotti, è una delle protagoniste del percorso alla scoperta dei suggerimenti culinari di Apicio o Ippolito Cavalcanti, per godere di profumi e sapori e per ammirare monumenti e siti archeologici: dal Sartù di riso alle cipolle ripiene, dal sale al pane, dall’olio extravergine di oliva al vino, dai siti reali agli anfiteatri, in una caccia ai grandi cibi ed ai grandi luoghi. Una guida non tradizionale, in versione di cronaca culturale condita da un po’ di fantasia, ma anche un tour di gastronomia artistica, con un viaggiatore speciale, che si rivela soltanto alla fine e che ha una insaziabile fame di conoscenza per la bellezza di territori come Caserta, la sua provincia e la Campania. Tra prelibatezze antiche e altre più recenti, piatti proposti da grandi cuochi o esperti culinari, il viaggiatore ‘segreto’ crea con la sua fantasia l’Arte mangiata, cioè quaranta percorsi di gastronomia artistica. E, poiché in Campania non si può prescindere dall’arte fatta con le pietre, con le mani, con i colori, con la creatività, ecco che viene naturale legare un cibo ad un luogo ed un luogo ad un cibo, sfatando spesso anche dogmi degli esperti o storici di cucina.
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