4 dicembre. Santa Barbara, il suo culto in territorio casertano

–Comme Barbarea accussì Natalea, è l’antico detto popolare riferito alle condizioni metereologiche del dies natalis di Santa Barbara, il 4 dicembre, che, nell’eventualità, potranno ripetersi il giorno di Natale. La fortuna di questa massima, di origini napoletane, è chiaramente associata alle numerose vicende agiografiche intessute intorno alla figura di Santa Barbara e alla diffusione del suo culto, così come dei suoi patronati, in buona parte del territorio campano.
Secondo una delle tradizioni biografiche più autorevoli, Barbara era una giovane pagana vissuta, presumibilmente, nel III secolo d.C., al tempo, forse, dell’imperatore Massimiano.

Per quanto ancora non ben identificato sia il luogo della sua nascita, sembra che sia vissuta in Oriente nella regione di Antiochia. In merito alla leggenda del suo martirio, esistono diverse versioni tramandate nei secoli. Fra le varie narrazioni, vi è l’episodio, maggiormente accreditato dalla chiesa, in cui è riportato che: Barbara, giovane di famiglia aristocratica, il cui padre era un funzionario dell’impero, resasi colpevole per essersi convertita al cristianesimo, venne prima chiusa in una torre per esser poi decapitata dal proprio genitore. Quest’ultimo, facendo ritorno verso casa venne colpito da un fulmine mandato da Dio.
Oltre ai fenomeni metereologici, alla martire Barbara sono spesso accostati uno o più attributi iconografici: la torre a tre finestre, la palma del supplizio, la spada, la corona, il calice e l’ostia, il cannone o la catapulta. Sotto la sua protezione vi sono, invece, gli artificieri, i genieri, i matematici e soprattutto i vigili del fuoco. La santa è, poi, invocata contro i fulmini, le esplosioni, la morte improvvisa e i colpi di artiglieria.
In merito alla diffusione del suo culto, specialmente in area casertana, molto sentita è la devozione nutrita nei suoi confronti dagli abitanti della piccola frazione omonima stante nel capoluogo di provincia. Difatti, il toponimo di questa località ha origine dall’intitolazione della chiesa parrocchiale, la cui prima documentazione risale al 1113. Stando alle testimonianze più antiche, è accertato che il primo nucleo insediativo di questo villaggio ebbe modo di formarsi attorno alla chiesa di Santa Barbara al Monte, oggi non più esistente. Al XVII secolo, si deve la costruzione dell’edificio sacro tuttora visibile, il cui accesso è consentito attraverso una scenografica scalinata in basalto grigio e pietra bianca. Sia il suo impianto architettonico sia le sue decorazioni interne, hanno subito diverse modifiche nel corso del tempo e, per la maggiore, sono sopravvissute tutte le superfetazioni apportate tra il Settecento e l’Ottocento. Notevoli sono, infine, le statue devozionali di Santa Barbara e di San Nicola, a cui è co-intitolata la chiesa stessa, che vengono portate in processione dai fedeli la prima domenica di dicembre.
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