Accoglienza consapevole. La Cgil Caserta fa appello ai sindaci della provincia
“L’accoglienza dei richiedenti asilo è comunemente vista come un peso che ricade sulle spalle dei cittadini italiani, come dimostrano anche i numerosi episodi di protesta all’apice della cronaca del territorio di Terra di Lavoro degli ultimi tempi”. Così ieri mattina in conferenza stampa nella sede della Cgil Caserta. Iniziativa questa organizzata in primo luogo per illustrare modalità e percorsi che portano all’accoglienza consapevole e sfatare i falsi miti che regnano incontrastati nell’opinione pubblica,anche per mancanza di corretta informazione. “Altro scopo – hanno sottolineato i sindacalisti – è quello di attivare un processo di rete con i comuni, e quindi con i rispettivi sindaci, per contribuire a quanto dichiarato imprescindibile dalla Comunità Europea nel contesto di ingresso e primo inserimento dei rifugiati. Non si può non considerare che viviamo in tempi di gravi tragedie e profondi cambiamenti in cui il mondo intero è scosso da continui conflitti. Giovani, meno giovani, donne, bambini, intere famiglie: la fotografia odierna dei popoli in fuga racconta di un intero sistema democratico che crolla di fronte alle sue responsabilità, che lascia migliaia di innocenti morire nel tentativo di fuggire, che alza muri contro i più disperati e reinventa frontiere ad uso e consumo dei peggiori sentimenti umani.
Di fronte a questa crisi internazionale, il nostro Paese risponde con un sistema di accoglienza fragile e inadeguato, che stenta a declinarsi sui territori in maniera strategica e pianificata. L’impegno delle Istituzioni, in particolare nella nostra provincia, ha tentato di rispondere ad una fase emergenziale con una prima pianificazione che ha denotato ampio senso di responsabilità e trasparenza, ma che riteniamo assolutamente non esaustiva rispetto al contesto.
Le nostre considerazioni partono dunque dal presupposto che sia necessaria una rete coordinata sul territorio, all’interno della quale l’Istituzione territoriale competente veicoli la cabina di regia regionale, che dovrebbe impartire le linee guida, ed individuare le responsabilità e gli interventi, in maniera chiara e condivisa.
Solo la rete può rispondere infatti all’insieme delle esigenze del territorio, sui cui devono convivere realtà ed esigenze differenti. E’ evidente, dunque,che il ruolo dei Comuni e degli ambiti diventa essenziale in questo scenario”.
Quindi, hanno evidenziato: “Da qui lanciamo un primo appello a tutti i sindaci dei comuni della provincia: l’impegno di ognuno in una distribuzione equa dei richiedenti protezione internazionale sul territorio rappresenta una condizione essenziale alla realizzazione di un piano di accoglienza che, oltre a rispondere concretamente alle esigenze delle vittime della guerra e della povertà assoluta, voglia essere portatore di ricadute positive su tutto il territorio, in termini economici e sociali; non riteniamo accettabile che si venga meno ad un senso di responsabilità che in questa fase ci investe tutti, ognuno per le sue competenze.
Ribadiamo quindi il nostro impegno e la nostra disponibilità a mettere a disposizione i mezzi e gli strumenti del sindacato per favorire in ogni modo questo processo, a partire dalla formazione civico-linguistica per arrivare al supporto in termini di mediazione, procedure e normativa.
L’esigenza di un’azione condivisa, nasce proprio dall’idea che – al di la di logiche nazionali ed internazionali – ogni territorio debba individuare le strategie più adeguate a creare le migliori condizioni possibili di convivenza pacifica e benessere di tutti i cittadini, dall’idea che – seppur importante – non basta far emergere e denunciare le problematiche e le irregolarità, ma che piuttosto necessitiamo tutti di un senso di responsabilità comune, che ci spinga ad agire concretamente ed in maniera più unitaria e collaborativa possibile”.
Fonte: Comunicato stampa
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