Al Giordani il don Peppe Diana di Sardo, il sostegno di Nogaro

Al Giordani il don Peppe Diana di Sardo, il sostegno di Nogaro

Redazione -Sarà presentato domani lunedì 22 aprile alle 16,30 all’Istituto Giordani di Caserta il libro di Raffaele Sardo “Per rabbia e per amore”. L’iniziativa si aprirà con i saluti della dirigente Antonella Serpico (presidente Comitato Pari Opportunità Comune di Caserta), Rosalia Pannitti (presidente Comitato Unicef Caserta), Enzo Battarra (assessore alla Cultura e Pubblica Istruzione Comune Caserta). Quindi, gli interventi: Gennaro Damiano (sostituto procuratore Tribunale di Napoli), Domenico Musto sostituto procuratore Tribunale di Napoli e consulente commissione bicamerale antimafie), Maria Alessandra Santillo (dirigente territoriale Campania – agenzia dogane Monopoli). Modera la giornalista Marilù Musto (presidente Commissione Legalità Ordine Giornalisti della Campania). Reading a cura dell’attore Pierluigi Tortora.

Sul libro interviene il vescovo emerito Raffaele Nogaro. Queste le sue parole: «Per rabbia e per amore è un testo di storia della camorra casalese, veramente interessante per la composizione polifonica e sapienziale degli episodi narrati, identificabile con vari generi letterari: storia scientificamente controlla- ta, giornalismo, sapide riflessioni personali, squarci lirici
e onirici di grande fascino. Il tutto è particolarmente seducente. Personalmente sento l’urgenza interiore di ringraziare l’autore, Raffaele Sardo, perché ha voluto e saputo collocare il protagonista, don Peppe Diana, in Paradiso. Un Paradiso esuberante di offerte fisiche e spirituali che rendono veramente felice la vita di don Diana che ora, tra l’altro, ha la grazia di distribuire la sua beatitudine ai genitori Iolanda e Gennaro.
Mi seduce l’evento della sua gloria in Paradiso perché la vita e la morte di don Diana sono vita e morte martiria- li e la Chiesa avrebbe dovuto da subito proclamare “don Peppe Diana martire di Cristo per amore del suo popolo”. Conosco abbastanza bene don Diana ed ora, leggendo nel testo di Sardo “il profilo vocazionale” di don Peppe, ho la conferma della sua autentica formazione spirituale e sacerdotale.
E don Peppe si fa il “roveto ardente” che dà sempre luce, che dà colore, dà grazia, dà vita, dà bontà in permanenza e non si consuma. È amore incondizionato per la sua gente e per i suoi giovani. È l’amore che ha le “viscere materne” (Lc 1,78), l’organo della generazione della vita. Chi ama genera con-
tinuamente vita nuova in tutti quelli che incontra, ma an- che in sé fino a soggiungere “la trasfigurazione” nella bel- lezza di Gesù.
È la vicenda martiriale e gloriosa di don Diana che ora in Paradiso esulta: “È bello per me essere qui” (Mt 17,4). Gesù lo ha messo sul candelabro. È doveroso che la Chiesa lo proclami “don Peppe Diana, martire di Cristo, per amore del suo popolo”.

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