Capolavori a Palazzo, la collezione di un antiquario alla Reggia
– “La collezione Lampronti è molto ricca, ed è costituita in larga misura da opere acquisite all’estero, attraverso le aste internazionali, arricchendo il patrimonio artistico italiano con la restituzione all’Italia e alle collezioni italiane di circa 12mila oggetti. Di primo piano, la selezione per la Reggia di Caserta». Così Vittorio Sgarbi, curatore della mostra “Da Artemisia a Hackert. Storia di un antiquario collezionista alla Reggia“, è intervenuto al Teatro di Corte in occasione della conferenza stampa di presentazione moderata da Vincenzo Mazzarella responsabile delle attività di valorizzazione della Reggia. Con Sgarbi, a fare gli onori di casa il Direttore Generale Tiziana Maffei e il gallerista Cesare Lampronti. A seguire, la preview della mostra per la stampa. “C’è stato un grande lavoro di squadra per questa mostra estremamente raffinata che – ha detto la Maffei – rivela anche l’acuto gusto dell’antiquario, ma anche del collezionista”. “Questa mostra – ha evidenziato Lampronti – confido possa essere l’inizio di un percorso che i miei colleghi, antiquari e collezionisti sapranno interpretare con lo stesso impegno e probabilmente con maggiore successo”. L’esposizione è allestita nella sala degli alabardieri, nella sala delle guardie del corpo e nelle retrostanze settecentesche degli appartamenti storici. E’ stato ricordato che la mostra nasce dalla collaborazione tra la Reggia di Caserta e la Lampronti Gallery, che ha messo a disposizione buona parte delle opere raccolte dal 1914, dalla famiglia di collezionisti. L’esposizione nasce dall’idea di avvicinare il mondo del collezionismo privato e delle Gallerie d’arte a quello dei Musei, intesi come luoghi deputati alla fruizione e alla valorizzazione culturale per pubblici sempre più eterogenei.
Cesare Lampronti è esponente della terza generazione di una celebre famiglia di antiquari, che ha oltre cinquant’anni di esperienza nel mercato internazionale dell’arte. La Galleria Lampronti fu fondata a Roma nel 1914 dal nonno Cesare, specialista in pitture italiane del XVII e XVIII secolo, con particolare riguardo per le vedute, i paesaggi e le nature morte, dal Caravaggio al Canaletto e ai loro seguaci.
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