Capua, la tradizionale celebrazione liturgica dedicata a San Biagio

Capua, la tradizionale celebrazione liturgica dedicata a San Biagio

Luigi Fusco – Si è rinnovata a Capua la tradizionale celebrazione liturgica dedicata a San Biagio. Come da consuetudine, nel giorno del suo dies natalis che cade il 3 febbraio, si è svolta la Solenne Messa in suo onore presso la Chiesa di San Domenico. Come per le passate edizioni, promotrice della sacra manifestazione è stata l’Arciconfraternita del Santissimo Rosario. La Celebrazione Eucaristica è stata presieduta da don Gianni Branco che nel corso della sua omelia ha evidenziato il ruolo di San Biagio come autentico testimone di fede e di carità, esaltandone le doti di uomo che anche nel momento del suo martirio ha prestato soccorso ai più deboli e ai più poveri.

Tanti i fedeli accorsi per partecipare alla funzione, ma soprattutto per ricevere la benedizione della gola con le candele incrociate e per ricevere in dono le famose “manine” di San Biagio: pane benedetto a forma di mano. San Biagio è soprattutto noto per essere il protettore della gola e delle attività agricole. Nativo di Sebaste, in Armenia, verso la fine del III secolo Biagio oltre ad evangelizzare i propri concittadini ne è stato anche pastore. Morì nel 316 a seguito delle persecuzioni romane e, secondo la leggenda aurea, mentre veniva condotto al martirio venne avvicinato da una donna che gli implorò di salvarne il figlio nella cui gola si era conficcata una lisca di pesce. Biagio avvicinandosi al bambino gli impartì la benedizione ed egli fu salvo.

A seguito di questo miracolo evento gli vennero attribuite speciali invocazioni al fine di protegger la gola da qualsiasi malanno, specialmente quelli che si manifestano durante il periodo invernale. Nel tempo è poi divenuto anche santo protettore degli animali, delle attività agricole e dei cardatori di lana, in particolare di quest’ultimi in quanto le sue carni vennero torturate attraverso un “cardo”: un pettine con denti di ferro impiegato per liberare la lana da corpi estranei. A San Biagio è infine legato il vecchio detto A San Biase, ‘o sole pe ‘e case, una sorta di buon augurio affinché la bella stagione possa arrivare al più presto.

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Luigi Fusco - Docente di italiano e storia presso gli Istituti Superiori di Secondo Grado, già storico e critico d’arte e guida turistica regione Campania. Giornalista pubblicista e autore di diversi volumi, saggi ed articoli dedicati ai beni culturali, alla storia del territorio campano e alle arti contemporanee. Affascinato dal bello e dal singolare estetico, poiché è dal particolare che si comprende la grandezza di un’opera d’arte.

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