Carpentieri sulle Braci, lo spettacolo al Teatro Nuovo di Napoli

Carpentieri sulle Braci, lo spettacolo al Teatro Nuovo di Napoli

Claudio Sacco

 – «Le braci», opera dello scrittoLE BRACI - Renato Carpentieri, Stefano Jotti_02re ungherese Sándor Márai, nell’adattamento di Fulvio Calise e con la drammaturgia e la regia di Laura Angiulli, sarà in scena, mercoledì 23 ottobre alle ore 21 (in replica fino a domenica 27), sul palcoscenico del Teatro Nuovo di Napoli. A dar vita ai due protagonisti dell’allestimento, presentato da Teatro Coop. Produzioni/Galleria Toledo, saranno Renato Carpentieri e Stefano Jotti, con le scene a cura di Rosario Squillace e il disegno luci di Cesare Accetta.

Il passaggio d’epoca segnato dalla Prima Guerra Mondiale è il luogo temporale in cui l’ungherese Sándor Márai colloca il nucleo retrospettivo del romanzo Le Braci – Le candele bruciano fino in fondo, (il titolo originale, pubblicato nel 1942), un testo legato con filo rosso alla grande tradizione romanzesca, che guarda alla crisi dei grandi miti della società occidentale e al transito in un “nuovo mondo” , rovente e mefitico inferno tropicale da cui fa ritorno il personaggio Konrad, dopo una disonorevole fuga durata quarant’anni.

Fredda e assillante invece l’attesa per il generale Henrik, che aspetta il giorno della rivalsa immerso in un tempo sospeso, fino a un mattino del 1940, quando riceve l’improvviso l’annuncio della sua visita.

L’autore costruisce un testo in cui le attitudini dei due personaggi, Henrik e Konrad, dai caratteri opposti e legati da una antica amicizia, rispecchiano ideali e archetipi ottocenteschi: onore, orgoglio e disciplina nella socialità per il soldato Henrik, melancolico temperamento artistico da poeta per il fuggitivo Konrad.

Sono due uomini alla resa dei conti, due voci che risuonano dagli abissi delle loro vite di solitudine. Sono le braci dell’incendio di un mondo che non esiste più, braci non ancora ridotte in cenere, covate sotto i carboni consunti dell’esistenza trascorsa.

Sopravvissuti al loro tempo, sono entrambi tenacemente rimasti vivi, resistendo stoicamente in una bolla d’attesa, lunghissima, diretta solo al momento cruciale del reciproco rendez-vous.

In questo confronto senza esclusione di colpi, una donna, Krisztina. Una donna, per l’appunto, che si aggira come una tigre silenziosa fra le loro vite in un contesto dove le passioni sono poste a freno dalle regole dei comportamenti, e l’istinto di sopravvivenza si afferma di necessità nell’ora delle scelte decisive.

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Maria Beatrice Crisci
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Mi occupo di comunicazione, uffici stampa e pubbliche relazioni, in particolare per i rapporti con le testate giornalistiche (carta stampata, tv, radio e web).Sono giornalista professionista, responsabile della comunicazione per l'Ordine dei Commercialisti e l'Ordine dei Medici di Caserta. Collaboratrice de Il Mattino. Ho seguito come addetto stampa numerose manifestazioni e rassegne di livello nazionale e territoriale. Inoltre, mi piace sottolineare la mia esperienza, più che ventennale, nel mondo dell'informazione televisiva, come responsabile della redazione giornalistica di TelePrima, speaker e autrice di diversi programmi. Grazie al lavoro televisivo ho acquisito anche esperienza nelle tecniche di ripresa e di montaggio video, che mi hanno permesso di realizzare servizi, videoclip e spot pubblicitari visibili sulla mia pagina youtube. Come art promoter seguo alcune gallerie d'arte e collaboro con alcuni istituti scolastici in qualità di esperta esterna per i Laboratori di giornalismo. Nel 2009 ho vinto il premio giornalistico Città di Salerno.

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