Fondazione Erri De Luca, borse di studio per studenti migranti
-Nell’aula magna della Scuola di Lingua e Cultura Italiana, nella sede della Comunità di Sant’Egidio di via San Nicola a Nilo, Napoli, si è tenuta la cerimonia di consegna delle borse di studio della Fondazione Erri De Luca per studenti universitari migranti. Hanno coordinato gli interventi il professore Francesco Dandolo, delegato per l’inserimento di ragazzi migranti e profughi ai Corsi di Laurea dell’Università Federico II e la professoressa Silvia Acocella, del medesimo Ateneo, responsabile per la Fondazione Erri De Luca.
Significativo il sintetico intervento di apertura della prorettrice Rita Mastrullo che ha riportato alla memoria la lettera in cui Federico II illustra ai sudditi i propositi che lo hanno indotto a creare a Napoli una scuola di studi superiori ‒ uno Studium, pagando i maestri, ossia offrire l’opportunità ai sudditi di elevare il proprio livello culturale, accrescendo così l’importanza e il benessere economico del regno. Il tema è stato ripreso dal professore Antonio Pescapè, responsabile per la Terza missione, che ha individuato nell’operato della Scuola e nel successo degli studenti destinatari delle borse di studio “un ecosistema virtuoso per il cambiamento, da esportare e replicare”. Le parole coinvolgenti di Erri De Luca hanno evocato l’immagine dei semi che viaggiano lungo itinerari difficili e tortuosi per poi svilupparsi in maniera potente, superando ogni tipo di barriera. Lo scrittore ha efficacemente rappresentato i vantaggi dell’inclusione e ha poi citato il Salmo 34 di Davide, dove si ricorda che la pace va inseguita. Il mood della cerimonia è stato di forte empatia, creata attraverso i brevi racconti dei dieci borsisti: Talveen Kaur, Odirachukwunma Abogwalu, Guido Antony Marco Mirando, Nethmi Perera, Amantha Aluth Muhandiramlage, Jennipha Udenson Bempah, Mojibullah Khadem, Nehal Shuja, Pride Kufakwedeke, Precious Ukwuoma.
Gli studenti hanno riferito le loro iniziali difficoltà di integrazione, riconducibili soprattutto alle differenze lingua-culturali, ringraziando per l’aiuto ricevuto dalla comunità di Sant’Egidio (in particolare dalla prof. Mercede Sabatini per l’apprendimento dell’italiano), che li ha portati ad essere a loro volta volontari nell’aiutare i nuovi migranti e i disagiati. Le loro success-stories negli studi di medicina, professioni sanitarie, lingue e culture, realizzate nonostante le difficoltà contingenti, hanno creato un’atmosfera di forte condivisione che le parole di padre Gino e l’intervento musicale del cantautore Luk (Enzo Colussi) hanno rafforzato ed esaltato.
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