La Liberazione? Alla Reggia di Caserta. Qui fu firmata la Resa
(Maria Beatrice Crisci) – Oggi 25 aprile apertura straordinaria della Reggia di Caserta. La Direzione ha voluto venire incontro alle esigenze dei numerosi turisti che sceglieranno di visitare il Monumento nei ponti festivi che quest’anno coincidono con diverse festività. È stata disposta l’apertura al pubblico del Complesso vanvitelliano anche in alcune date di martedì, giorno abitualmente di chiusura settimanale: 25 aprile, 2 maggio, 15 agosto, 31 ottobre, 26 dicembre 2017 e 2 gennaio 2018.
Reggia di Caserta quindi presa d’assalto dai turisti per questo ponte della Liberazione. Tra sabato 22 e domenica 23 aprile gli ingressi sono stati 13500, proseguendo un trend positivo iniziato nel weekend di Pasqua e culminato con la Pasquetta, quando sono stati 8500 i visitatori ad affollare il Palazzo Borbonico, patrimonio dell’Unesco, per la prima apertura di lunedì in Albis dopo 25 anni. Si stanno registrando file di turisti lunghe alcune centinaia di metri. Le code però sono ordinate nonostante siano state rimosse le transenne poste a Pasquetta. La Direzione del Museo ha così deciso di dirottare parte dei visitatori alla biglietteria ubicata all’altro varco, quello di via Giannone, posto al centro della città. Anche qui si è creata una fila con qualche lieve disagio alla circolazione. All’interno del Parco reale potenziato il servizio navetta.
Va anche detto che la visita alla Reggia di Caserta nella data del 25 aprile è certamente appropriata, un omaggio alla memoria storica del luogo. Fu nel Palazzo vanvitelliano che il 29 aprile 1945 venne sottoscritto l’atto intitolato Strumento di resa locale delle forze tedesche e delle altre forze poste sotto il comando o il controllo del Comando Tedesco Sud-ovest, meglio noto come Resa di Caserta. La firma avvenne alla presenza di ufficiali delegati inglesi, americani, tedeschi e di un osservatore russo. Era una resa incondizionata che sarebbe diventata operativa a partire dal 2 maggio. Fu quello l’atto formale conclusivo che sancì la fine della campagna d’Italia e la definitiva sconfitta delle forze armatenazifasciste durante la seconda guerra mondiale.
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