L’Acquedotto Carolino, un ponte per il cielo a riveder le stelle
– «L’obiettivo di questa iniziativa è quello di dare importanza alla cultura e valorizzare le testimonianze, spesso sottovalutate o ignorate, del grande patrimonio storico ed artistico presente sul territorio». Così il presidente della Pro Loco “Valle di Maddaloni” Domenico Mauro nel presentare l’evento di venerdì 20 luglio. L’iniziativa dal titolo: “Il cielo e le acque: le stelle e l’Acquedotto Carolino”, avrà come protagonisti, in particolare, i famosi Ponti vanvitelliani, riconosciuti patrimonio dell’umanità dall’Unesco. L’appuntamento è a partire dalle ore 20 ed è organizzato in collaborazione con la Reggia di Caserta e il Comune di Valle di Maddaloni.
«La manifestazione, giunta alla V edizione – aggiunge il presidente – è frutto dell’impegno costante della Pro Loco “Valle” che dedicherà la serata all’osservazione astronomica proposta già negli anni scorsi con grande successo con l’iniziativa “Da W a E: Venere, Giove, Luna, Saturno e Marte. In attesa dell’evento astronomico dell’anno…”. L’appuntamento è nel piazzale antistante l’Acquedotto e poi tutti sopra a dare uno sguardo alle stelle dai Ponti: saranno utilizzabili i telescopi dell’Umac (Unione Maddalonese Amici del Cielo), disposti sul camminamento più alto. Inoltre l’Ufficio Parco e Acquedotto Carolino della Reggia di Caserta, insieme ai giovani del Rotaract Valle di Suessola – Maddaloni racconteranno ai presenti aneddoti e curiosità sulla storia della struttura progettata da Luigi Vanvitelli, lunga 38 chilometri e che trasporta, ancora oggi, l’acqua dalle falde del monte Taburno al parco della Reggia di Caserta. Novità di quest’anno sarà l’esposizione di prodotti tipici e street food nella zona antistante ai Ponti della Valle, che accoglieranno i visitatori nell’attesa della visita guidata e della successiva osservazione astronomica». Il presidente poi conclude: «Tutto questo in attesa del weekend del 19, 20 e 21 ottobre prossimi, quando a Valle di Maddaloni si svolgerà l’evento forse più atteso, la “Festa della Mela Annurca”, frutto coltivato in questa zona sin da tempi antichissimi».
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