L’editore Tullio Pironti compie gli anni circondato dai libri
(Mario Caldara) –
Un libro è molto più di una copertina, di pagine, di inchiostro. È vita, è sapere, è viaggiare. In un libro c’è una creatura partorita dal cuore, c’è un’anima, quella di uno scrittore che decide di condividere la sua visione delle cose, del mondo, con un pubblico. In un’epoca in cui ha preso piede l’auto-pubblicazione, la figura dell’editore resta fondamentale. Per uno scrittore, vedere incoraggiato il proprio talento, vedere qualcuno che investe sul suo lavoro, sulle sue idee, è senz’altro gratificante. Tullio Pironti, storico editore napoletano, è uno di quelli che ha saputo individuare il talento dove c’era, pilastro dell’editoria di una volta. Il 10 giugno compirà ottant’anni e ha già annunciato di voler festeggiare in un modo che, se a primo impatto può sembrare insolito, è il più naturale possibile, tenendo conto della personalità in questione: con i libri. Sebbene sia Pironti il festeggiato, sarà lui a fare regali e, come infatti ha annunciato, sarà nella sua libreria in Piazza Dante e metterà a disposizione gratuitamente una miriade di libri, fino a esaurimento scorte. Come egli stesso ha affermato, i suoi depositi contano circa centomila volumi, mondi di passione, raccolti in una vita intera. Proseguendo l’attività del padre e del nonno, Pironti si impose sulla scena editoriale nel 1972. Come editore, ha fatto conoscere agli italiani grandi autori stranieri, come Don DeLillo, Bret Easton Ellis, Raymond Carer e Naghib Mahfuz, nomi di un certo spessore, che riflettono senz’altro come egli fosse uno di quegli editori lungimiranti e assennati. La sua carriera editoriale cominciò però con un libro dal forte impatto, scritto dal giornalista Domenico Carratelli, La lunga notte dei Fedayn, in seguito alla strage degli atleti israeliani e sequestratori palestinesi durante le Olimpiadi di Monaco di Baviera. Tuttavia, il rapporto con Carratelli non si fermò al libro-reportage, avendo il giornalista curato la sua biografia, dal titolo Libri e cazzotti, che percorre tutte le fasi di vita di Pironti, dalle sue radici napoletane, al pugilato, fino alla carriera di libraio e, definitivamente, di editore. La situazione attuale dice che la lettura, nel nostro paese, è sempre meno assidua, sempre più di nicchia, con la possibilità che si riduca ancor di più che terrorizza letteralmente. Pironti, con il suo compleanno, non vuol festeggiare unicamente se stesso, ma vuole esaltare la lettura, ricordando agli italiani che le ricchezze impresse sulle pagine di un libro non hanno un valore calcolabile.
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