L’isola di Pietra. Il libro di Francesca Gerla alla libreria Giunti
(Comunicato stampa) -Francesca Gerla torna nella città di Caserta a presentare un suo libro, stavolta la nuova edizione de L’isola di Pietra, per la collana Direzioni immaginarie. Homo Scrivens è lieta di invitarvi all’evento, che si terrà venerdì 10 maggio, alle 18:30, presso la libreria Giunti al punto di Caserta. Dialoga con l’autrice Lidia Luberto, scrittrice e giornalista de “Il Mattino”, modera Vittorio Pisanti, avvocato. Saluti: Enzo Battarra, assessore alla Cultura del Comune di Caserta.
Il libro: L’isola di Pietra è un romanzo sulle motivazioni, sulle scelte personali e sull’origine del desiderio, sulla maternità ma anche sull’amore, sulla possibilità di vivere la propria esistenza come un’eterna ricerca della propria strada. Il tutto, sullo sfondo di una Ventotene che si fa personaggio, che amplifica la sensualità della protagonista, Pietra, figlia della notte e della natura, con i suoi rumori e i suoi silenzi, e tutti i profumi della macchia mediterranea.
L’isola di Pietra è l’isola che la protagonista si è creata allontanando il richiamo dei desideri più profondi, rinchiudendoli in un blocco complesso da scavare giorno dopo giorno, fino alla scelta travolgente di mettere al mondo un figlio.
Dalla prefazione di Lorenzo Marone:
Al centro di questo bel romanzo di Francesca c’è una madre che madre ancora non è. Lo sta per
diventare. E non è una differenza da poco. Proprio il racconto della gestazione, delle ultime settimane,
degli istanti prima della nascita, rappresenta, a mio avviso, il punto centrale e più toccante della storia.
L’atto del parto è qui scandagliato, dipinto per come è nella realtà, il momento più crudo, carnale,
sofferto e poetico per una donna. Un travaglio così doloroso da far spavento, talmente difficile da apparire dall’esterno insuperabile. Fosse anche solo per il dolore, per la fatica tremenda che comporta far nascere un bambino, l’uomo non può decifrarlo, è tagliato fuori da questo istante così tremendamente magico e animalesco.
Dall’incipit: Napoli 2010. Pietra accolse la prima fitta eccitata all’idea di averla riconosciuta, per quanto diversa da come se l’aspettava. La ginecologa del corso pre-parto aveva descritto un dolore che partiva dalla schiena e si focalizzava in avanti, sul ventre. Le parve piuttosto un’onda lontana a cui era impossibile sottrarsi: potevi solo cavalcarla al meglio, dominarla anziché soccombere.
Si appoggiò alla tenda che aveva appeso Ettore, il proprietario di casa che viveva nello stesso palazzo all’Arenella. Stoffa indiana, rosso porpora, costatale pochi euro al mercato vicino casa. Pietra si era scoperta in grado di tagliarla e cucirla, un’altra eredità di nonna Margherita.
Francesca Gerla, insegnante e traduttrice per Bollati Boringhieri e Rizzoli. Con i suoi romanzi è stata finalista al Nabokov, al Carver e al Garfagnana in giallo. Per Homo Scrivens ha pubblicato Sei personaggi in cerca di Totore, scritto a quattro mani con Pino Imperatore.
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