Maestri alla Reggia. Paola Cortellesi conquista il Palazzo
Marco Cutillo
– I riflettori della Cappella Palatina erano spenti da novembre e l’attesa per il gran finale cresceva di giorno in giorno. Tuttavia Maestri alla Reggia non ha deluso le aspettative. Dopo un inseguimento dovuto agli impegni cinematografici, è arrivata ad illuminare la Reggia con il suo sorriso e la sua simpatia, Paola Cortellesi. Fresca del successo di “La Befana vien di notte”, diretto da Riccardo Milani, l’attrice è stata intervistata da Piera Detassis, direttrice del mensile cinematografico “Ciak” e, ormai, madrina dell’evento, che ha definito l’ospite una regina; regina della Reggia, ma anche regina del Box Office italiano. E’ stato, infatti, proprio il film di genere ispirato alla poco considerata figura della Befana a registrare i maggiore incassi tra i film usciti questo Natale. Un successo, ma anche una novità. Come spiega la stessa Cortellesi, scrivere un film avendo in mente un pubblico specifico rappresenta un campo quasi tutto inesplorato nell’industria cinematografica italiana. Così si è avuta l’occasione di aprire una nuova prospettiva di lavoro, da sempre appartenuta ai film hollywoodiani, e in più si è potuto rivalutare la figura della Befana, storica perdente nei confronti del suo antagonista per eccellenza, Babbo Nat
ale. I motivi elencati per spiegare questa disparità dà l’avvio ad una riflessione sulla discriminazione di genere, argomento per cui la Cortellesi si batte e continuerà a battersi, come dimostrato dal suo monologo agli scorsi David di Donatello proiettato per il pubblico casertano in chiusura della serata). Di seguito, la De Tassis ha avuto modo di dialogare con l’ospite chiedendole dei suoi lavori televisivi, teatrali e della nascita della sua carriera. La Cortellesi si dimostra donna pratica e tenace consigliando ai giovani di credere nei propri sogni, ma di lavorare tanto per strutturare quei sogni e renderli solidi. Quando, poi, le viene chiesto se preferisce l’appellativo di comica o di attrice, lei risponde “Essere definita una comica è una responsabilità, non sempre si riesce far ridere, indica un fallimento più probabile. Per questo io preferisco che mi chiamino attrice, è più generico”, svelando la difficoltà del cimentarsi in uno spettacolo che faccia divertire il pubblico. Purtroppo, come tutte le cose belle, anche Maestri alla Reggia era destinato a finire e, infatti, con quest’ultimo appuntamento si è concluso il ciclo della 3° edizione della manifestazione, organizzata da Remigio Truocchio in collaborazione con l’Università degli Studi Luigi Vanvitelli. Nella speranza di poter assistere anche ad una 4° edizione, va lodato il lavoro di tutti coloro che hanno reso possibile quest’ultima, senza mai dimenticare di complimentarsi anche con la Reggia, diva elegante e raffinata, che si presta come sfondo magnifico della cultura casertana.
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