Oasi di San Silvestro. In mostra l’essenza delle cose
(Luca Palermo) – Si è aperta stamattina, presso le cantine del Real Casino Borbonico del Bosco di San Silvestro, la rassegna Essentia Rerum, manifestazione fortemente voluta dall’artista Sergio Gioielli e a cura di Enzo Battarra. Art director Massimiliano Sbrescia.
Innovativo per location e modalità di svolgimento l’evento ha visto la partecipazione di 34 artisti che, negli anni, hanno stabilito con l’artista promotore rapporti in primo luogo di amicizia e, poi, anche lavorativi. Una sorta di grande museo dei rapporti umani; un elogio all’amicizia che si è potuto facilmente leggere nello schema realizzativo dei lavori esposti: ogni artista invitato ha presentato un trittico; tre episodi di uno stesso progetto. Ogni trilogia inizia sempre con un lavoro realizzato da Sergio Gioielli, al quale si affiancano altre due opere realizzate rispettivamente dall’artista invitato e a quattro mani da entrambi. Si crea, in tal modo, una sorta di catena di Fibonacci di forme e colori: il terzo lavoro è, infatti, ottenuto dalla somma delle due esperienze artistiche precedenti.
Difficile trovare affinità linguistiche o formali nei trentaquattro trittici esposti; forse risiede proprio in tale caratteristica la forza dell’intero progetto: allo spettatore è stata, infatti, offerta la possibilità di intraprendere un viaggio conoscitivo alla scoperta di tendenze artistiche diverse, spesso così distanti da apparire quasi in contraddizione tra loro.
Questa grande mole di opere esposte ha accompagnato per mano il pubblico alla comprensione dell’essenza dell’arte visive, di quella Essentia Rerum che è alla base di ogni azione e comportamento umano.
E se per Democrito tutta la realtà è costituita da atomi che di essa ne sono l’essenza e che interagendo tra loro danno inizio alla vita, allo stesso modo, nelle intenzioni di Sergio Gioielli, l’essenza delle cose umane si riesce a comprendere solo attraverso il modo in cui il singolo individuo si relaziona con tutto ciò che gli orbita intorno. Ogni individuo, e dunque ogni essenza, realizza sé stesso attraverso le connessioni che è in grado di stabilire con gli altri e con il mondo: da qui la felice e ben riuscita idea dei trittici come segno indelebile di tali connessioni.
Ulteriore nota positiva della manifestazione è stato, senza dubbio, l’agile catalogo distribuito gratuitamente a 200 fortunati che, da oggi, posseggono una piccola opera d’arte in tiratura limitata numerata. Rilegato a mano, il piccolo catalogo rispecchia il titolo della mostra andando all’essenza delle cose: nessun orpello, nessun elemento non necessario; un piccolo gioiello di cui andare sicuramente fieri.
@luky83
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