Sant’Antonio di Padova, il portoghese che fu patrono di Napoli

Sant’Antonio di Padova, il portoghese che fu patrono di Napoli

Luigi Fusco

-Alli tridece de giugno Sant’Antonio gluriuso ‘e signure, ‘sti birbante, ‘e ffacettero ‘o mazzo tanto! Così cantava un verso nel brano sanfedista “Carmagnola”, innalzato contro i sostenitori della Repubblica partenopea, dedicato a Sant’Antonio di Padova, quando nel 1799 venne eletto a primo santo patrono della città di Napoli soppiantando il tanto acclamato San Gennaro, il cui sangue si era sciolto per celebrare l’arrivo dell’esercito francese del generale Championnet. Al di là dei fatti storici, Sant’Antonio di Padova, che fa 13 miracoli al giorno, è certamente tra i più venerati non solo in Campania ma in tutto il mondo, considerata anche la capillare diffusione del suo nome.
In ogni luogo cristiano di tutto il globo nel giorno della sua ricorrenza, prevista il 13 giugno, vengono indette particolari celebrazioni eucaristiche, sontuose processioni e singolari rituali.
Sant’Antonio era originario di Lisbona e proveniva da una locale e nobile famiglia. Nato intorno al 1195, venne battezzato con il nome di Fernando. La sua carriera monastica iniziò abbastanza presto vestendo gli abiti dell’ordine agostiniano e giovanissimo si appassionò alla teologia studiando con fervore la Bibbia e i testi dei Padri della Chiesa.
L’insegnamento e la predicazione furono le sue attività principali per lungo tempo.
Nel 1220, decise, invece, di abbracciare la regola francescana divenendo frate minore. La volontà di seguire Francesco d’Assisi emerse all’indomani della visione delle reliquie dei primi cinque missionari francescani che in Marocco avevano incontrato il martirio. Fu in quel momento che mutò il suo nome in Antonio e recandosi, l’anno successivo, in Italia ebbe modo di partecipare al noto “Capitolo delle Stuoie” dove incontrò la prima volta San Francesco.
Fu maestro di teologia e predicò soprattutto nel nord Italia e pertanto è stato successivamente riconosciuto come padre fondatore della teologia francescana che ha avuto, poi, i suoi massimi esponenti in san Bonaventura da Bagnoreggio e il beato Duns Scoto.
Morì a Padova il 13 giugno 1321. In suo onore venne innalzata una sontuosa basilica, tra le più grandi al
mondo, visitata, ogni anno, da quasi sette milioni di pellegrini provenienti da ogni parte del mondo.

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Luigi Fusco - Docente di italiano e storia presso gli Istituti Superiori di Secondo Grado, già storico e critico d’arte e guida turistica regione Campania. Giornalista pubblicista e autore di diversi volumi, saggi ed articoli dedicati ai beni culturali, alla storia del territorio campano e alle arti contemporanee. Affascinato dal bello e dal singolare estetico, poiché è dal particolare che si comprende la grandezza di un’opera d’arte.

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