Acquedotto Carolino, a San Leucio si è parlato di sviluppo del territorio
– Nella splendida cornice del Real Sito del Belvedere di San Leucio si è parlato dell’Acquedotto Carolino come volano di crescita per il nostro territorio. Alla presenza del Governatore del Rotary Italia Ugo Oliviero e di altre autorità rotariane, diversi i relatori che hanno portato il loro contributo coinvolgendo la platea in una “lettura” diversa dell’Acquedotto, iniziando dall’aspetto architettonico fino a parlare di turismo e delle sue potenzialità. Così la Ornella Zerlenga direttore del dipartimento di Architettura della Vanvitelli, Francesco Eriberto D’Ippolito direttore del dipartimento di Scienze Politiche della stessa Università. E ancora, Leonardo Ancona funzionario responsabile servizio Acquedotto Carolino e Bosco di San Silvestro, Daniela Castallo presidente Rotary Club Caserta Reggia. Quindi, Nadia Palmieri socia del Rotary Club Caserta Reggia e ricercatrice del Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria (CREA). Ad aprire l’incontro l’assessore alla Cultura del Comune di Caserta Enzo Battarra. L’incontro è stato introdotto e moderato da Filippo Morace past presidente del Rotary Club Caserta Reggia.
L’acquedotto Carolino: un volano di crescita è il progetto, realizzato nell’ambito delle Celebrazioni Vanvitelliane. Un progetto nato dalla curiosità scientifica della dottoressa Nadia Palmieri. La professionista, avendo raccolto le esigenze del territorio a promuovere alcuni Monumenti Vanvitelliani come l’Acquedotto Carolino (ad oggi poco visitato), ha condotto una ricerca orientata ad indagare la propensione delle persone a visitare un monumento di valenza storica come l’Acquedotto Carolino situato in provincia di Caserta e costruito dall’architetto Luigi Vanvitelli per alimentare i giochi d’acqua della Reggia di Caserta, e più in generale, per soddisfare le esigenze sia del Palazzo che della città.
«Tale ricerca – spiega – è stata condotta con l’ausilio di un questionario distribuito online e finalizzato ad individuare i fattori che potrebbero incentivare la visita e/o rivisita dell’Acquedotto Carolino. Il questionario è stato poi analizzato utilizzando la Teoria del Comportamento Pianificato, metodo quest’ultimo scientificamente riconosciuto. 840 le persone intervistate ad oggi».
«I risultati del progetto – aggiunge la dottoressa Palmieri – oltre ad essere un utile spunto di riflessione per gli Enti locali, saranno anche oggetto di pubblicazione scientifica in quanto, il framework così pensato e realizzato, non si limita alla sola applicabilità del sito vanvitelliano, ma potrà essere utilizzato per qualsiasi sito/complesso monumentale presente sul territorio comunale, provinciale, regionale oltre che nazionale. Lo studio dell’Acquedotto Carolino vuole essere solo un primo passo verso una maggiore fruibilità turistica dei nostri territori attraverso lo studio specifico dei fattori trainanti».
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