Il bombardamento a Caserta 80 anni fa, la lapide in Cattedrale
– Si è rinnovato stamattina nella chiesa cattedrale di Caserta il momento di preghiera in memoria delle 300 vittime dell’incursione aerea degli Alleati sulla città del 27 agosto 1943, replicata il 16-17 settembre con ulteriore drammatico bilancio di morti, feriti e rovine. Una delle pagine più buie durante la seconda guerra mondiale. Al momento di ricordo voluto fortemente da Alberto Zaza d’Aulisio, presidente della Società di Storia Patria di Terra di Lavoro, anche il vescovo di Caserta Pietro Lagnese, il parroco don Enzo De Caprio, gli assessori comunali Annamaria Sadutto ed Enzo Battarra, il consigliere Pasquale Antonucci. Presente Giuseppe Di Fabio (classe 1935), sopravvissuto e testimone oculare del bombardamento che colpì Caserta. Nell’occasione è stata svelata la lapide recuperata e restaurata per iniziativa e volontà della Storia Patria e in particolare del presidente Zaza. La stessa è stata ora sistemata nel pronao della chiesa.
Il presidente Zaza ha ricordato: «Tra gli edifici maggiormente colpiti, oltre alla Reggia, alla Caserma Pollio e alla stazione ferroviaria, una consistente ala della Cattedrale. Dal 2009 la Società di Storia Patria, in sinergia con la Curia diocesana, propone alla collettività il ricordo di quelle drammatiche pagine di storia affinché valga di monito per l’avvenire». Dieci i rintocchi a martello scanditi dal campanile alle 12, orario collimante con l’allarme aereo di 80 anni fa.
A margine, la parole dell’assessore alla cultura Enzo Battarra: “Ringrazio la Società di Storia Patria di Terra di Lavoro e il suo presidente Alberto Zaza d’Aulisio che da anni organizzano questo doveroso ricordo. Quest’anno ricorrono 80 anni da quell’infausto evento ed è giusto averlo ricordato con il restauro e il trasferimento della lapide commemorativa nel pronao della cattedrale. La storia di una città è fatta anche di momenti tragici dai quali con dolore si è dovuta risollevare. E la memoria di quei giorni drammatici serve anche a ribadire, oggi più che mai, il ripudio di tutte le guerre e la necessità della pace tra i popoli. Da ex giannoniano, poi, ho sempre vissuto l’anniversario con un grande coinvolgimento, essendo stato proprio il liceo Giannone uno dei tanti edifici distrutti nell’attacco. In quel raid aereo morì anche uno degli studenti del quarto ginnasio, Aldo Taglianetti. Una delle trecento vittime innocenti di quel giorno”.
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