In viaggio a “30 Allora” nell’Ospedale degli Infermi Scalzi
(Redazione) – Nuovo impegno teatrale per l’associazione culturale 30 Allora che sabato 7 e domenica 8 gennaio al Teatro Don Bosco di Caserta porterà in scena “Ospedale degli Infermi Scalzi”, commedia in due atti di Massimo e Domenico Canzano, liberamente adattata da Enzo Russo, che ne cura anche la regia, e Gennaro Pompeo, entrambi anche protagonisti sulla scena.
Nutrito il cast degli attori, composto da Chiara Santoro, Goffredo Laugeni, Stefano D’Ambrosio, Peppe Petriccione, Bruno Massaro, Carla Lettiero, Carla Ferrara, Tina Dello Stritto, Raffaele Cepparulo, Annamaria Menditto, Vincenzo Tescione, Francesco Martucci. A curare i costumi sono Anna Zarbo e Carla Ferraro; trucco di Daniela Laurenza; scenografie di Enzo Russo e Peppe Petriccione; luci e audio di Raffaele Cepparulo; grafica e fotografia di Andrea Pacifici. Assistente di scena Francesco Martucci.
L’associazione 30 Allora nasce a Casagiove nel 1998 dall’amicizia di un gruppo di ragazzi appassionati di teatro. Immediatamente dopo la fondazione, fu allestito uno spettacolo in memoria di Massimo Troisi. Il notevole successo riscosso spronò il gruppo ad andare avanti e da allora sono state promosse diverse opere teatrali, spettacoli musicali ed eventi culturali vari in tutto il territorio campano e non solo.
Questa volta ad andare in scena sarà “Ospedale degli Infermi Scalzi”, commedia in vernacolo napoletano, scritta nel 2008 dai fratelli Canzano, che si basa sui tradizionali meccanismi comici, il cui effetto risulta amplificato dall’elevato grado di complicità che il testo e l’interpretazione dei bravi attori riesce a instaurare con il pubblico. Le esilaranti gag che si susseguono senza sosta, il ritmo e la spontaneità della recitazione, riescono a far ridere persino di problemi scottanti e attuali come la malasanità.
“La scelta del testo dei fratelli Canzano – sottolineano gli effervescenti rappresentanti dell’associazione casertana – nasce dalla voglia di portare in scena qualcosa di molto particolare e attuale, l’ambientazione e i singoli personaggi sono stati adattati dal regista agli attori per rendere il tutto più naturale possibile. Il divertimento è assicurato, ma ci saranno anche tanti spunti di riflessione sulla situazione sanitaria e su altre problematiche sociali che attanagliano la Campania e non solo”.
Questa in sintesi la trama dello spettacolo. La convivenza è difficile nella stanza 327 dell’Ospedale degli Infermi Scalzi di Napoli. Tre degenti, con patologie diverse, vengono ricoverati nella stessa camera per l’annosa penuria di posti letto ed è qui che si svolge l’azione che ruota intorno ai tre protagonisti: Pasquale Malasomma, affetto da un’insolita quanto imbarazzante malformazione congenita, affiancato dal degente Vittorio Brambilla, milanese doc, arrivato a Napoli per “suonare in casa dei suonatori”, e da Salvatore Strummolo, ferito in un incidente in moto dalla dinamica poco chiara.
Nel testo dei fratelli Canzano gli ingredienti della commedia ci sono tutti, sapientemente dosati: intrighi, illegalità, tresche amorose, truffe, traffici illeciti e gravi fraintendimenti.
Nella 327 si affacciano vari e singolari personaggi che daranno vita a scenette davvero esilaranti. Recitare in un ospedale con questo copione è come parlare di corde in casa dell’impiccato, perciò fatti, persone e circostanze, anche se rispondenti alla realtà, sono da intendersi puramente casuali.
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