La mostra fotografica di Henri Cartier-Bresson ospitata dal Pan di Napoli
(Mario Caldara) Splendide notizie per Napoli e per chi ama la cultura. Il Palazzo delle Arti di Napoli sarà la casa delle opere fotografiche di Henri Cartier-Bresson, fotografo francese di fama mondiale, dal 28 aprile al 28 luglio prossimo. L’esposizione, nominata The Mind’s Eye – Henri Cartier-Bresson, ripercorrerà tutta la sua carriera attraverso ben 54 scatti ritenuti tra i più significativi del suo repertorio. Henri Cartier-Bresson, scomparso nel 2004, è il maestro della fotografia per eccellenza, pioniere del foto-giornalismo. La storia dell’occhio del secolo (l’appellativo che gli su dato per l’importanza espressiva delle sue opere), è molto curiosa. Il rapporto tra Cartier-Bresson e la fotografia non è nato con un colpo di fulmine. Il vero amore dell’artista francese era la pittura. Egli la praticò sia prima che iniziasse la carriera da fotografo, sia dopo il suo ritiro e fino alla sua morte. Ciononostante, nulla gli impedì di apprezzare il grande mezzo che era la fotografia, rivelatasi, poi, parte integrante del suo DNA. Co-fondò l’agenzia Magnum Photos nel 1947, insieme a George Rodger, Robert Capa, David Seymour e William Vandivert, che in quegli anni fu una vera e propria rivoluzione nel campo. Difatti, la Magnum Photos ha da sempre un carattere “protettivo” verso i fotoreporter, gli unici proprietari dei propri scatti, delle proprie opere, indipendentemente dalle riviste o dai quotidiani cui sono destinati. Da ciò ne consegue una forte libertà artistica per il fotografo in generale, carattere proprio di Cartier-Bresson che, della libera espressione ne faceva la sua poetica. Innovatore, per sua stessa ammissione, non era interessato alla fotografia in sé, ma alla realtà che immortalava. Egli non ricercava una perfezione tecnica, né si perdeva in esercizi di stile. Introdusse un nuovo modo di fare fotografia, lo snap-shooting, focalizzato sulla spontaneità delle cose, ignorando la loro oggettività. Artista a tutto tondo, Cartier-Bresson lavorò anche in campo cinematografico, come aiuto regista di Jean Renoir, e diede vita a un proprio film, Return to Life. Insomma, un artista, un uomo, una personalità da scoprire. Ammirare le creature partorite dal suo ingegno lungo tutta la sua carriera, osservando quella realtà che egli voleva catturare, sia attraverso i nostri occhi sia, soprattutto, attraverso quelli dell’artista, è il modo migliore per farlo.
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