Le creature trafugate di Van Gogh in mostra a Capodimonte
(Mario Caldara) – Ad annunciare la bella notizia, quello che sarà un vero e proprio evento speciale, il direttore del Museo Nazionale di Capodimonte, Sylvain Bellenger: per ben tre settimane, a partire dal 6 febbraio, Van Gogh sarà in esposizione al museo di Capodimonte. Non si tratta, però, di un’esposizione qualsiasi – per quanto il termine “qualsiasi” sia improprio, visto che non ha nulla a che vedere con l’artista in questione né può sposarsi con il concetto di arte in generale. Al contrario, quelle che potranno essere ammirate tra le mura del museo saranno due opere, che si sono imbattute nella Campania in modo strano, inaspettato. Un incontro che ha fatto senz’altro tirare un sospiro di sollievo, ormai insperato. La spiaggia di Scheveningen e La chiesa di Nuenen, le due opere del maestro, erano state rubate ad Amsterdam, sottratte “al museo Van Gogh” ben quattordici anni fa, e ritrovate solo di recente a Castellammare di Stabia, nel settembre 2016, dalla Guardia di Finanza. Un caso insolito, che potrebbe essere definito – senza il pericolo di esagerare – un miracolo artistico. La storia è piena zeppa di furti d’arte, collezioni cui, una notte, d’improvviso, mancava un pezzo, per lo shock del proprietario o del custode. Per non parlare di opere famosissime che, dopo esser state rubate, sono finite per essere esposte in musei di altri paesi, senza mai tornare alla base. Questo perché l’arte è tra gli aspetti che più fanno gola. È sinonimo di storia, di prestigio, di bellezza, per chi si approccia a essa per comprenderla, o anche solo per tentare di farlo. E, poi, c’è il rovescio della medaglia, cioè coloro che vedono nell’arte la possibilità di arricchirsi, di speculare, affidandosi a gesti di bassa lega, al mercato nero, di fatto insultandola, poiché non si mostra il minimo interesse verso ciò che questa vuole esprimere, alla sua anima, alla sua essenza. Tuttavia, la stessa storia sa anche mostrare pagine positive, piacevoli da leggere, come, appunto, quella che racconta del ritrovamento delle due opere di Van Gogh, che incanteranno Napoli, ideale “città-palcoscenico”, per tre lunghe settimane. Infine, saluteranno la città e potranno rimettersi in viaggio. Torneranno dove meritano, a casa, sperando non dovranno subire ulteriori offese.
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