Luigi Spina, le foto dei reperti del Mann protagoniste a Milano
– Fino al 10 ottobre prossimo presso il MIAFAIR, il Milan Image Art Fair Superstudio Maxi di Milano, la più importante fiera d’arte dedicata alla fotografia in Italia giunta alla sua decima edizione, sarà possibile vedere, in anteprima, una selezione di 16 foto in bianco e nero, formato 50×60 cm, della serie Anastilosi del fotografo Luigi Spina. Il gruppo in esposizione a Milano fa parte del progetto Sing Sing, la cui ideazione è nata all’interno dei depositi del Museo Archeologico Nazionale di Napoli e comprende ben 50 scatti di reperti e oggetti vari che generalmente non sono visibili al pubblico. Tutte le foto della raccolta Sing Sing verranno poi allestite al MANN in un’apposita mostra che sarà inaugurata agli inizi di gennaio del 2022. L’iniziativa, oltre a esser promossa dal direttore dell’Archeologico Paolo Giulierini, è stata fortemente sostenuta dalla Casa Editrice 5 Continents, dell’editore Eric Ghysels, presente al MIAFAIR con un proprio stand espositivo. Il progetto nasce dalla volontà di rendere noti i tesori che sono custoditi nei depositi del museo nazionale, le cui porte d’accesso sembrano evocare vere e proprie “Colonne d’Ercole”, oltre il cui limite non si passa. Gli spazi ospitanti tali tesori sono attraversati da un corridoio lungo e stretto e per tutti tale luogo è chiamato Sing Sing, poiché la sua inaccessibilità ricorda lo storico carcere di massima sicurezza americano. In apposite celle chiuse da grate vi sono i manufatti provenienti da Pompei ed Ercolano. Oggetti in bronzo, vetro, ceramica e terracotta riempiono queste stanze, riportando alla mente la catastrofica eruzione del 79 d.C. che cancellò, improvvisamente, la vita e la quotidianità di quei luoghi e di altri siti dell’area vesuviana. Sulle mensole degli stessi ambienti vi sono poi candelabri, decorazioni, maniglie, statue, vasellame e lucerne e anche del pane carbonizzato. Su di un tavolo, coperto da un lenzuolo bianco, sono raccolti oggetti rinvenuti nelle case di uomini e donne che non ebbero modo di viverle appieno. Tutto questo rappresenta una vera e propria Anastilosi del contemporaneo. A corredo del progetto vi è anche il libro, concepito come un racconto fotografico, in cui protagoniste sono le riproduzioni di Spina che conducono il lettore alla scoperta delle celle e dei loro contenuti. Il volume, in italiano e in inglese, contiene i testi di Paolo Giulierini, Joao Vilela Geraldo, Davide Vargas e dello stesso autore. Luigi Spina, fotografo, ha al suo attivo numerose ricerche. I suoi principali campi d’indagine sono gli anfiteatri, il senso civico del sacro, i legami tra arte e fede, le antiche identità culturali, il confronto con la scultura classica, l’ossessiva investigazione sul mare e le cassette dell’archeologo sognatore (Giorgio Buchner). Recentemente ha lavorato intorno ai gessi di Antonio Canova e sta seguendo nuovi progetti editoriali la cui tematica è l’azione culturale e sociale mediata dalla fotografia.
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