No al femminicidio, quando il messaggio parte dal carcere
Claudio Sacco
– «Donna non si nasce, lo si diventa. Nessun destino biologico, psichico, economico definisce l’aspetto che riveste in seno alla società la figura femminile che spesso è vittima anche di violenza psicologica dai propri amati. Al di là della condanna e della sua entità, mi auguro che queste rappresentazioni spontanee e sentite servano per contribuire a creare una cultura del rispetto e per combattere assieme una battaglia contro la violenza sulle donne che non deve avere sosta, anche nei quartieri periferici e nelle famiglie a rischio. Quando la forza di prevaricazione ha la meglio sul coraggio o sulla possibilità di denunciare, serve aiuto. L’incontro di oggi vuole essere un “amo” da gettare nel suolo per produrre riflessione e attenzione anche tra i carcerati con reati associativi”. Così il garante regionale dei diritti dei detenuti Samuele Ciambriello al termine della manifestazione tenutasi ieri al carcere di Santa Maria Capua Vetere. Un Carnevale particolare. Infatti, le donne dell’alta sicurezza, reparto Senna, hanno voluto mettere in campo con l’associazione “Suddatella” uno spettacolo dalle forte emozioni e con un valore di denuncia: fare memoria della violenza che subiscono le donne quotidianamente, fare memoria delle morti per mano di fidanzati, mariti. Lo spettacolo di oggi, “Donne come noi” che si è tenuto nel carcere di Santa Maria ha lanciato un forte messaggio contro il femminicidio, attraverso musica e poesie, alternando momenti di risate a momenti di profondità emotiva. I detenuti presenti del reparto Tamigi, alta sicurezza, e l’intero reparto femminile Senna, hanno manifestato con molti applausi l’esibizione delle protagoniste:sette detenute del reparto Senna, che hanno anche scritto parte del copione. Michelina Esposito, oltre che interprete si è occupata della stesura del copione, Natasha Cordaro, Giovanna Di Rosa, Assunta Buonerba, Maria Buonerba, Maddalena Di Paoli, Antonietta Casamonica. A coordinare le attività l’associazione “suddatella”. Erano presenti allo spettacolo la direttrice dell’istituto Elisabetta Palmieri e il magistrato di sorveglianza Marco Puglia.
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