Pontelatone, festa per il Casavecchia e mostre in secret place
– Arte e vino sono stati sempre un’accoppiata vincente. Soprattutto quando sono entrambi di qualità. Lo sa il Casavecchia Wine Festival che nella tarda serata di oggi, domenica 23 luglio, si conclude nel Comune casertano di Pontelatone, città del vino. Una “due giorni” di degustazioni, area food, convegni, biodiversità, laboratori del gusto e gemellaggi. Questa la terza edizione e a promuoverla sempre la Condotta Slow Food Volturno, con il patrocinio del Comune di Pontelatone e dell’associazione nazionale Città del Vino.
A inaugurare il festival in una deliziosa chiesa sconsacrata, la cappella dell’Annunziata, un convegno su “Promozione e sviluppo enoturistico: strategie e attività sinergiche di sviluppo territoriale”, magistralmente condotto dal giornalista e scrittore Antonio Fiore. Interventi di Antonio Carusone, vice sindaco di Pontelatone, Raffaele Ferraioli, Sindaco di Furore, nel Salernitano, e coordinatore regionale delle Città del Vino della Campania, Peppe Iannicelli, giornalista e inviato di VG21 e Canale 21, Giuseppe Chillemi, presidente Strade del Vino
Casavecchia di Pontelatone, Raffaele Zito, portavoce presso Agenda 21 per Carditello e i Regi Lagni, Nicola Sorbo, presidente associazione Città-Paesaggio, e Raffaele Cutillo, architetto e protagonista di una delle mostre in programma durante l’evento.
Subito dopo il convegno, infatti, l’opening degli stand dei produttori di Casavecchia lungo le strade principali e delle mostre in un prestigioso edificio medioevale, Palazzo Galpiati, un secret place, un luogo “segreto” e inconsueto di Pontelatone. Qui si è inaugurata “Ex vite vita. Casavecchia stories”, un’esposizione a cura del critico Enzo Battarra, con i lavori di un tris di artisti eccellenti del territorio Peppe Ferraro, Battista Marello e Giovanni Tariello. La mostra riprende il tema di una rassegna realizzata a Caserta un paio di decenni fa, dal titolo sempre “Ex vite vita”. E Battarra scrive: “La riproposizione di quel format espositivo serve a collegare saldamente la mostra al Festival sui temi della terra e della produzione con opere topic-specific di artisti che hanno sempre lavorato sull’identità dei luoghi”.
Nello stesso edificio, al primo piano, è stata presentata, a cura dell’architetto Pierluigi Ciarmiello, «Città cruda», un’installazione di arte multimediale realizzata dal fotografo Giovanni Izzo e l’architetto Raffaele Cutillo.
Sempre i tema di architetti, va detto che tutta la parte grafica del festival è curata da un professionista della progettazione come Domenico di Domenico
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