San Silvestro merita un cenone, le proposte di gusto a Caserta
– È la tavola la protagonista delle feste di fine anno. Ormai, sull’onda di note trasmissioni televisive, l’attenzione per il buon cibo e per le preparazioni creative si è diffusa sempre più. E tutto ciò ha ricadute nella metropoli come in provincia. Anche in quella che è stata definita l’ultima provincia d’Italia per la qualità della vita. Ovvero Terra di Lavoro.
Eppure fa riflettere quanto narrato dallo scrittore Francesco Piccolo nel suo reading show al teatro comunale di Caserta riferendosi a Giacomo Leopardi: «Per tutta la vita aveva immaginato di andare via da Recanati. Poi, quando andò a Roma cominciò a soffrire tantissimo e iniziò a scrivere lettere alla sorella, al fratello, al padre. In una di queste riflette sul fatto che in una piccola città ci si può annoiare, ma alla fine i rapporti tra le persone e le cose esistono, perché la sfera è ristretta e proporzionata alla natura umana».
Questo è il punto. Trovare la giusta proporzione nei rapporti personali. E trasferendo il concetto nel campo gastronomico, in provincia si possono vivere a misura d’uomo i piaceri della tavola nel pieno rispetto della tradizione, della stagionalità, del territorio, ma anhe nel segno dell’innovazione e della ricerca.

Peppe Russo
Allora, per tali qualità due proposte spiccano a Caserta per il cenone di San Silvestro. Una è quella di un locale consolidato della gastronomia di Terra di Lavoro, il Prosit 1990. Il suo patron, il gastronomo Peppe Russo, ha strutturato da un paio d’anni un’accogliente sala al civico 34 di via Ferrante, nella culla della città, nel quartiere Santella, ai margini dello storico Villaggio Torre, a due passi dalla Reggia di Caserta. Di elevata qualità la proposta. E questo grazie alla collaborazione in cucina e in sala della moglie Annangela Cipriano e del figlio Emiliano Russo. Ma un nuovo sostanzioso apporto è arrivato anche dal nuovo chef Francesco Natale. Ed ecco il menù della cena di San Silvestro. Aperitivo: uova di salmone su fonduta di patate al nero di seppia e baccalà mantecato. Antepasto: insalata di astice alla canadese. Piatti di mezzo: risotto al ragù di granchio e uova di ricci, al profumo di limone – timballetto di pasta al polpo verace su guazzetto di frutti di mare al verde di zucchine. Piatto di pesce: filetto di rombo in crosta di agrumi su fondente di carciofi e menta. Piatto dolce: Montblanc. A mezzanotte spiedino di zampone in zuppa di lenticchie.
L’alternativa gourmet è il Giardino Segreto proposto dal Vovo Pacomio, il locale del patron Antonio Setaro nel cuore di Caserta, al civico 24 di via Mazzini. Qui nella notte più lunga dell’anno brillerà la stella Michelin dello chef Antonio Pisaniello, patron dell’osteria cittadina Nunziatina nella città della Reggia. Sarà lui a curare in esclusiva il cenone. L’invito è a gustare il fascino di un menù straordinario, festeggiando l’inizio del nuovo anno ballando al suono seducente del dj set nel dopocena riservato ai soli ospiti, tra un brindisi e l’altro. Ed ecco il menù. Arancino di mare con cialde di pasta, salmone affumicato e maionese di arancia e finocchio. Tentacolo di polpo alla gallega con purè di patate al nero di seppia e salsa di agrumi. Carnaroli acquerello con broccoli e vongole veraci. Fusilli irpini con ostriche Belon e tartufo bianco. Filetto di spigola panata con capperi di Pantelleria e crema di olive taggiasche. Carpaccio di ananas allo zenzero. Panettone. Cotechino e lenticchie.

Angelo “Maninpasta” Lupoli
Ma c’è anche una terza soluzione con il cenone di fine anno nel familiare ambiente del Cortile, altra realtà emergente nel camnpo della ristorazione, sempre nel centro cittadino di Caserta al civico 24 di via Galilei. Il menù è stato preparato dallo chef e patron Michele Miccolo. Aperitivo-benvenuto con ostrica e prosecco. Antipasto: gamberi in pasta kataifi, baccalà in sfoglia e calamaro ripieno con pecorino e patate. Primo: paccheri alla rana pescatrice e chicche di patate con seppie e vongole. Secondo: orata gratinata su letto di patate. Contorno: broccoli di Natale. Dolce: babà, panettone, struffoli. Lenticchie e cotechino. Anche qui musiche e danze. In console Mr. Trumph.
Infine, per i più pigri, per chi non ama uscire, per chi vuole restare nella propria confortevole e attrezzata casa, ecco la scelta da fare. Si chiama Maninpasta ed è leader a Caserta per la cucina da asporto. Basta andare al civico 111 di via Ferrarecce e la scelta dei piatti è ampia e sempre invitante. Per il cenone di San Silvestro il CEO e founder Angelo Lupoli ha stilato un’offerta di pietanze ampia e seducente, in linea con i sapori genuini della tradizione.
Auguri di buona fine, dunque, come si suol dire in Campania! E buon appetito!
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