25 novembre. Dal mondo antico la tutela per le donne moderne
-Nel Ramayana, antichissimo testo epico della tradizione indiana scritto verosimilmente dal poeta Valmiki ( II sec. a.C. ) si narra delle straordinarie imprese compiute dalla principessa Sita che, per ristabilire l’ordine naturale delle cose, abbandonò i suoi agi di corte per rifugiarsi in un Ashram nella vicina foresta. La storia vuole che, segretamente e poco lontano dal luogo della sua residenza, Sita accogliesse tutte le donne maltrattate ed allontanate dalla propria famiglia per insegnare loro l’autonomia. All’epoca del testo epico, divenuto baluardo di profondi insegnamenti spirituali seguiti tutt’oggi, un uomo poteva ripudiare la sua compagna anche per un futile motivo e, non essendo ella nelle possibilità di poter lavorare – compito riservato solo agli uomini – era destinata a perire nella più completa solitudine. Sita voleva dimostrare attraverso il suo sacrificio, che includeva anche l’allontanamento dal suo amato Rama, la potenza delle donne, la loro grande creatività, le loro potenzialità ed indispensabilità; voleva, attraverso il proprio esempio, cambiare la mentalità di tutti coloro che ritenevano le donne pari al nulla, esseri da sottomettere e prive di alcuna competenza. Nel Ramayana, scritto da un uomo peraltro, si evidenzia non solo come fossero gli uomini a non apprezzare a sufficienza le donne, ma come paradossalmente, fossero le donne stesse, oramai tanto intrise di una mentalità difforme alla rettitudine, con il loro
comportamento, ad alimentare le terribili e false credenze. Sita rappresenta la Madre Divina, la dea, l’origine di tutte le cose, il proficuo grembo da cui si genera la vita stessa ed è il rispetto per tutto ciò che essa simboleggia che si vuole rammentare non solo ogni 25 novembre ma bensì ogni singolo giorno dell’anno attraverso iniziative, manifestazioni, campagne di sensibilizzazioni che coinvolgono oramai da
numerosi anni i più differenziati organismi. Il 25 novembre infatti, giornata mondiale contro la violenza sulle donne, vuole essere solo la punta dell’iceberg di un lavoro ben più ampio e complesso volto a tutelare e valorizzare la straordinarietà che vive in ogni donna. Ogni ente, associazione, scuola di ogni ordine e grado, non può non partecipare con sentita adesione a tale giornata che, in un certo qual
modo, vuole essere quasi una sorta di sintesi dell’ impegno profuso da tutti annualmente. Grazie infatti proprio all’impegno di tutti coloro che credono nell’uguaglianza e alla non violenza, numerosi cambiamenti sono avvenuti nel sistema legislativo italiano ed europeo. In tal senso il Parlamento Europeo ha approvato in data 16 settembre 2021 una risoluzione dal titolo “Riconoscimento della violenza di genere come nuova fattispecie di reato fra i reati di cui all’articolo 83, (paragrafo 1, TFUE“. P9_TA 2021- 0388), ma ancor prima la emanazione della legge 69/2019 meglio conosciuta con il nome – Codice Rosso- ha introdotto nuove forme di reato, rimodulato alcune aggravanti ed inasprito alcuni delitti anche in visione della nuova realtà sociale italiana, tra queste, la costrizione o induzione al matrimonio (art. 558 bis c.p), volto a contrastare i matrimoni forzati e il fenomeno delle spose bambine; la diffusione a mezzo di ogni strumento di immagini o video sessualmente espliciti il c.d. Revenge Porn, (art. 612 ter c.p); deformazione dell’aspetto della persona prodotto ad esempio con l’improprio uso di acido ed altre sostanze (art. 583 quinquies c.p.).L’incredibile storia di Sita, scritta secoli fa, si rivela un insegnamento assai prezioso e quanto mai moderno, utile sprono a perseguire i propri scopi imperterritamente e spunto di riflessione adeguato a ricordare come, cambiare la qualità della vita di molte persone, sia di fatto possibile
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