Andrea Vinciguerra, il condottiero capuano nel nome dell’arte
– Per lui era la «città delle madri». Capua è stata la sua passione, la città che ha declinato in tutti i suoi aspetti: politici, storici, sociali e soprattutto culturali. Andrea Vinciguerra se n’è andato a 72 anni, vinto da una malattia che ha combattuto con straordinario coraggio, lasciando oggi in eredità tutto il suo amore per Capua.
Una grande tristezza colpisce tutti coloro che lo hanno conosciuto, i suoi amici capuani come tutto il mondo dell’arte. Dirigente dell’Istituto autonomo case popolari a Caserta, è stato un protagonista della vita politica capuana, ricoprendo anche la carica di vicesindaco. La sua attività amministrativa è stata improntata da un’estrema attenzione allo sviluppo della cultura. È per questo che nel 1984 fu tra gli ideatori e i fondatori di Capuanova, cooperativa di arte, cultura, informazione, istruzione, turismo, sport e tempo libero. Sin dagli inizi la sede fu quella prestigiosa di Palazzo Fazio, l’edificio ritrovato. Qui sono state organizzate mostre di arte contemporanea di alto spessore, ma anche incontri, concerti, spettacoli. Da presidente si è impegnato a garantire un’attività costante, anche quando il suo stato di salute è diventato sempre più precario. Con Capuanova costituì il premio Follaro d’oro. Nei suoi trascorsi anche l’apertura della galleria Art Now. Negli ultimi tempi la sua battaglia era per il Museo Campano.
Andrea Vinciguerra ha speso una vita per la sua città, impegnandosi a tutti i livelli perché Capua fosse valorizzata e apprezzata come tesoro unico. Lui era e rimarrà un simbolo di quella consapevolezza che solo le comunità dal grande passato possono esprimere. Era lui il condottiero capuano, un pacifico Ettore Fieramosca pronto a lanciare quotidianamente la sfida nel campo dell’arte.
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