Anci Campania. Salvatore, un sistema salute regionale resiliente
-«Lo “tsunami” sanitario ed economico che s’è abbattuto sul nostro Paese ha messo in evidenza la fragilità e la vulnerabilità del nostro sistema economico-sociale. Nonostante, infatti, la dotazione di conoscenze e di tecnologia evoluta, un virus sconosciuto ci ha cacciati nel baratro dell’incertezza e costretto alle “classiche” difese del passato: distanziamento e isolamento sociale». Così Antonio Salvatore, Direttore Scientifico e Responsabile dello Sportello Salute dell’Anci Campania.
Il professore Salvatore continua: «Un virus che purtroppo ha amplificato le disuguaglianze sociali, avendo colpito, in modo particolare, la componente più fragile della società (gli anziani, i malati, i giovani, i lavoratori irregolari, i precari, gli stagionali, il terzo settore, etc). Nulla sarà più come prima e, per evitare utopie, la parola d’ordine è resilienza. Bisognerà concepire un nuovo modello di sviluppo economico-sociale resiliente, capace, cioè, di adattarsi – in modo tempestivo ed efficiente – a shock improvvisi, quali quelli pandemici, con cui la nostra società dovrà necessariamente convivere.
Un nuovo modello organizzativo finanziato, tra l’altro, col “debito pubblico
buono”, che preveda un ruolo attivo dei Comuni nella riprogrammazione di una sanità di prossimità e di territorio, basata sull’umanizzazione, sulla domiciliarità, sul soddisfacimento sistemico dei bisogni della popolazione, sullo stanziamento di “risorse d’emergenza” (posti letto, apparecchiature e personale) per rispondere, in modo adeguato, ai futuri shock economico-sanitari».
Quindi, conclude: «La storia c’insegna che proprio all’indomani di grandi tragedie la nostra civiltà è stata capace di concepire progetti e visioni migliori, e di impegnarsi in essi con la libertà di spirito e la leale collaborazione.
Ebbene, la leale collaborazione istituzionale tra gli Enti dovrà costituire il pilastro portante di un nuovo sistema salute regionale resiliente, edificato sui principi di: omogeneità, territorialità, domiciliarità e solidarietà».
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