Primo Maggio, è la festa di chi ci mette tutta l’arte nel lavoro
Più generazioni sono cresciute identificando il Primo Maggio con un’icona emozionante, “Il quarto stato“, celebre dipinto del 1901 di Giuseppe Pellizza da Volpedo. Un’opera d’arte parla e continua a parlare da decenni e decenni, parla senza proferire le tante parole a volte inutili. Questa è la potenza dell’arte. E anche l’arte ha i suoi lavoratori.
Ma oggi come oggi il Primo Maggio è anche una festa dello spettacolo. E non solo a Roma, dove il Concertone è tradizione consolidata. Musica anche a Napoli, e in Terra di lavoro. Insomma, l’augurio è che l’arte possa dare quella spinta creativa soprattutto ai giovani a conquistare un lavoro cui accedere con le armi dell’innovazione e della contaminazione dei saperi. Ma la giornata del primo maggio «alternativo» in Terra di Lavoro avrà inizio al mattino con un flash mob alle 11 all’ingresso della Reggia, organizzato dalla sezione casertana dell’Aipd, l’associazione italiana persone Down. L’iniziativa per una legittima rivendicazione di inclusione lavorativa ha un carattere nazionale e si svolgerà contemporaneamente in altre città italiane. Sarà possibile seguirla e condividerla sui social con l’hashtag #downlavoro. Alle 18 poi due eventi in contemporanea sempre a Caserta. La libreria Che Storia di via Tanucci guarderà il lavoro dalla parte dei più piccoli. Verrà letto il libro «Cosa faremo da grandi? Prontuario di mestieri per bambine e bambini» di Irene Biemmi e Lorenzo Terranera, Settenove edizioni. E ieri poi, alla vigilia del Primo Maggio, sul tema “Un lavoro per il lavoro” l’inaugurazione della mostra collettiva presso l’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Caserta. A esporre gli artisti Antonio D’Amore, Carlo de Lucia, Bruno Donzelli, Peppe Ferraro, Battista Marello, Gianni Pontillo e Anna Pozzuoli. Buon Primo Maggio a tutti quelli che ci mettono tanta arte nel lavoro!
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